venerdì 21 settembre 2012

La sposa di Gesù morì vergine?

Tra i feed del mio google reader ho anche Paulus 2.0, Lo Spirito e le Lettere – Bollettino (indisciplinato) di studi e ricerche su Paolo di Tarso e il cristianesimo delle origini
Ieri l'altro avevo distrattamente visto questo loro post, ma lo lessi approssimativamente, ripromettendomi di rileggerlo con più attenzione, dato il tema caldo, molto caldo.
È stato ritrovato infatti un papiro, risalente al IV secolo della nostra era, «che gli studiosi hanno proposto di identificare come parte di un inedito Vangelo della moglie di Gesù».
Che argomento, vero? Altro che le tette della principessa inglese. Qui si parla di trombate divine.
A proposito, diciamo tra i venti e i trenta anni: quante volte Gesù avrà disperso il suo seme, posto che non abbia avuto figli?
Ma domande irriverenti a parte, stamani ho notato che anche Luigi Castaldi ha pubblicato un post sulla questione; e sia lui che i paolini convengono sul fatto che questo papiro, in realtà, non offre alcuna certezza se Gesù avesse una moglie o meno. Tuttavia, è istruttivo confrontare due passaggi di entrambi i post.
Scrivono i paolini:
Come si spiega cautamente nella scheda fornita dall’Università di Harvard, questo fugace accenno non costituisce in alcun modo una “prova” del fatto che Gesù fosse sposato. Siamo infatti di fronte a un manoscritto copto che viene datato al IV secolo (forse la traduzione di un testo greco precedente), e che pare ben distante dal poter fornire elementi di un qualche interesse per la ricostruzione del Gesù storico. Quel che il testo potrebbe offrire, invece, è un ulteriore – e potenzialmente prezioso – squarcio sui dibattiti che animarono gli ambienti cristiani dei primi secoli, e che coinvolsero inevitabilmente anche temi legati alla sessualità, al matrimonio e al celibato. Da questo punto di vista, in effetti, lo stesso “stato civile” di Gesù non avrebbe potuto che essere – o tornare – al centro dell’attenzione. E nulla impedisce che la sua del tutto probabile condizione di celibe – apparentemente data per scontata dai Vangeli canonici, ma di cui nessun testo fa parola in maniera diretta – possa essere stata messa in dubbio o in discussione, quantomeno a partire dal II secolo.
Da notare, mi raccomando, quel “non” in grassetto e quel “del tutto probabile condizione di celibe”.
Malvino, invece, scrive:  
[il papiro] dimostrerebbe che Gesù era sposato? Niente affatto. Dimostra che, nel corso della mitopoiesi del Gesù canonico, alcuni elementi si sono rivelati inadatti allo scopo che il mito doveva servire, e sono stati scartati, mentre quelli che potevano tornare utili, e si sono rivelati adatti, hanno avuto miglior destino.  
Qui sta scritto: «E Gesù disse: “Mia moglie…”», ma è una moglie destinata ad analogo destino dei suoi fratelli, quando vince il modello dell’unigenito. Stessa sorte di parthènos, che da ragazza diventa vergine, quando torna utile che Maria sia madre di Dio. 
Cosa ci sarebbe d'istruttivo? È che, con buona pace dei paolini, se la fede cristiana, per avere una valenza razionale si sottopone al vaglio di seri studi scientifici che si basano su frammenti scritti del primo cristianesimo, non può non arrivare, razionalmente, alla conclusione che - per parafrasare Luigi - i vari tipi di Gesù canonici che si sono imposti nelle varie chiese sono stati modellati sulla base delle esigenze religiose di ciascuna setta. E in base a ciò dovrebbero concludere, serenamente, che il Gesù storico è la persona meno cristiana che ci sia (tantomeno cattolica romana apostolica).

7 commenti:

l.w. ha detto...

Gentile Luca, non è mia intenzione polemizzare, ma un bel giorno potremmo anche parlare della mitopoiesi del Gesù malvinico (e di tanti altri Gesù)... Ti invito ad essere ancora più smaliziato!

l.w.

P.S. Per inciso, non siamo "paolini" (quantomeno nel senso "tecnico" del termine, se è quello che intendevi dire), e soprattutto non siamo "legione"...

giovanni ha detto...

Io questa cosa, Luca, non la capisco proprio. Non capisco cosa un materialista possa voler ottenere contestando razionalmente la fede. Commettendo, a mio parere, l'errore di sperare che un religioso possa accogliere obiezioni di natura scientifica e l'errore di valutare qualcosa che è su un piano nettamente diverso, scusa la superficialità dell'esempio ma trovo che sia un po' come voler misurare una distanza in litri, supposto che si possa misurare qualcosa di metafisico. Se poi ci si vuole rivolgere a chi ha una formazione materialista allora ci stiamo parlando addosso. Detto in francese sticazzi se Gesù sia un personaggio storico o meno, umano o divino, il problema credo sia nella separazione delle credenze personali, dalle decisioni legislative di uno stato laico e questo non lo si ottiene dimostrando l'eventualità che Gesù abbia fottuto.

Luca Massaro ha detto...

Gentile L.W.
la ringrazio del suggerimento e mi scuso per avervi dato, erroneamente, dei "paolini". Sinceramente, forse una mia svista, non ho notato una firma sotto il vostro post, per cui ho parlato al voi.
Volentieri, poi, accolgo il vostro invito «a parlare della mitopoiesi del Gesù malvinico», magari coinvolgendo Malvino stesso: vi starà a sentire, come uno che ha parecchio da imparare ancora sulla questione, certo non facendo mancare le mie osservazioni.

Mi congratulo, infine, girardianamente, che non siate Legione.
Saluti.

Luca Massaro ha detto...

Giovanni, io capisco il tuo non capire ma - e se scrivendo ho dato un'impressione diversa me ne scuso - il mio parlare della questione, il mio tirare in ballo ragione e fede, è - in questo caso - dovuto meramente al fatto che le ricerche delle fonti "storiche" sono nate e sono volute in primo luogo dai cristiani stessi, non dai materialisti che potrebbero anche non impicciarsi delle questioni interne alla "fede" stessa. Ma se sposti il tutto su un piano storiografico serio, anche la persona che crede deve stare al gioco, alla sfida della ragione. Ok, il credo quia absurdum sarà sempre là a proteggere il credente, ma non con qualche appiglio storico in meno, e qualche salto logico in più.

l.w. ha detto...

Applezzo sincelamente l'ilonia.

Luca Massaro ha detto...

Glazie, ma non colgo la sua (o la tua se ci può dare del tu) in questa laconica risposta.

(Errata corrige: chiaramente quel "vi starà" va letto con "vi starò")

l.w. ha detto...

Beh, certo che possiamo darci del tu: m'ero già preso la licenza, e pensavo vi fosse ironia anche nel "lei" del tuo commento - donde la mia laconica (e un po' sciapa) cineseria... Aujourd'hui sono fuso.

Un saluto!