martedì 18 settembre 2012

L'influenza dei pensatori e delle pensatrici

Tempo fa, non mi ricordo esattamente quando, scoprii che una filosofa italiana, Michela Marzano, era (è?) considerata tra i cinquanta pensatori più influenti di Francia. La cosa mi incuriosì, della Francia generalmente mi fido.
Di lì a poco mi accorsi del suo nome sulle pagine de la Repubblica. Lessi qualche articolo, distrattamente, niente di che. Poi, qualche tempo dopo, scoprii che Michela Marzano ha un suo blog di natura intimistica, che tiene piuttosto aggiornato: niente di che. Oddio, vi si trovano perle che  la mia parte di natura piratesca vorrebbe “assalire” e farne sasso e quindi polvere; ma poi prevale (finora ha sempre prevalso) una terrena indifferenza.
Successivamente, mi accorsi altresì che l'influente pensatrice ha il suo account twitter e facebook; lessi alcuni suoi status: niente di che, anzi: tanto di che privarmi d'un subito dei suoi tweet e dei suoi aggiornamenti facebookiani.
Alcune settimane fa ho visto, poi, che Michela Marzano ha pubblicato un nuovo libro che tratta del tema della fiducia. Rispetto al suo precedente saggio sull'anoressia, questo mi ispirava l'acquisto: solo che una recensione su Doppio Zero mi ha frenato. L'autore, Igor Pelgreffi, scrive infatti che
«Dietro la superficie della sua scrittura bianca, Marzano palesa una forma specifica di coraggio, una non rinuncia alla sincerità vitale del singolare, all’espor-si tramite la propria vulnerabilità»
«Scrittura bianca»? «Marzano palesa una forma specifica di coraggio»? «Una non rinuncia alla sincerità vitale del singolare»? «All'espor-si (!) tramite la propria vulnerabilità»? Ma cosa cazzo scrive, cosa cazzo racconta?
Cosicché, non fidandomi di tale eloquio, ho atteso. Ho fatto bene.
Domenica, su la Domenica de Il Sole 24 Ore mi sono imbattuto, fortunatamente, in una delle recensioni più interessanti, ironiche, e ben scritte che mi sia occorso leggere negli ultimi semestri.
L'autrice, Gloria Origgi (che non conoscevo) è anch'essa filosofa e ricercatrice presso questo Istituto francese. Be', in poche parole: se fossi la Marzano chiederei all'editore Erickson di ritirare il libro, o di riservargli un canale di diffusione clandestina.
Di tale recensione subito ne avrei voluto parlare, ma Il Sole online si ostina a non mettere online tutti gli articoli che pubblica. Così, tramite breve ricerca, ho scoperto che l'autrice ha un blog - e mi sono permesso di scriverle una mail per domandarle come risalire al suo articolo. Lei mi ha cortesemente risposto e fornito il link.
Vi invito a leggerla, qui, nel suo Miscellanea.

2 commenti:

Minerva ha detto...

La conosco, e di tanto in tanto vedo che fa - in fondo per me è incoraggiante: se all'estero ce l'ha fatta una come lei, a me mettono un tappeto rosso con ciò che ho pubblicato in Italia e che - figlia di nessuno e senza raccomandazioni - hanno avuto zero considerazione. Sto rifacendo lo zaino ;-)

Luca Massaro ha detto...

Va' carissima: Parigi (o altra capitale europea) ti aspetta...
:-)