giovedì 15 novembre 2012

Selvaggina vagante


Oggi pomeriggio, sul far della sera, mentre andavo a una riunione di quelle comandate, in auto lungo la strada regionale già statale, che percorro tutti i giorni, avrò fatto cinquanta forse sessanta all'ora non di più, avevo un autotreno davanti, ecco che dal bordo sinistro della strada, in un tratto di strada diritta tra l'altro dove si trova anche un ristorante, ecco venirmi incontro un capriolo di corsa, un rapido balzo e patapum, cozza col muso sullo specchietto retrovisore (rompendolo) e sullo sportello, dipoi lo vedo torcersi in un baleno come un contorsionista e, infine, non so come cazzo abbia fatto, con un colpo di reni, colpisce con le zampe posteriori il finestrino posteriore sinistro e me lo manda, dio capriolo, in frantumi. 
Quante madonne ho tirato non me lo ricordo nemmeno, un quarto d'ora di fila di sicuro, una per ogni pezzettino di vetro che sentivo cadere nell'abitacolo, sopra un libro di Cortázar e uno di saggi storici sull'antica Roma. Quindi, dopo che ha prevalso il ragionamento alla rabbia, ho telefonato a uno sfasciacarrozze per sapere se aveva i due pezzi rotti e il magazziniere mi ha detto sì, te li preparo, vieni, trenta euro il vetro e venticinque lo specchietto elettrico retrovisore, m'ha fatto persino lo scontrino, è andata bene, farò salire il Pil.
E il capriolo? Boh. L'ho visto ripartire e risalire il balzo donde era venuto con sufficiente agilità per credere che, forse, non sia morto. Il magazziniere mi ha chiesto se, per caso, l'avessi messo in bauliera: magari si poteva fare un baratto.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

povero capriolo
sei un selvaggio...
(smack a te!)
N.

Andrea B. ha detto...

Da come si è comportato era sicuramente un capriolo ubriaco :)
Fortuna che ve la siete cavata, peccato per la macchina!