giovedì 28 settembre 2017

Della guerra

Volevo dire che stasera io non ho niente da dire: ecco, l'ho detto e mi sento meglio. Però sono un po' incazzato, deluso, amareggiato da. Ma non serve. E quindi non parlo e non dico niente. 
Clausewitz:

«Se invece noi lasciamo l'astrazione per considerare la realtà, tutto cambia. Nel campo dell'astrazione predomina l'ottimismo. Vi si dovrebbe presumere che i due avversari non solo mirino alla perfezione, ma altresì la raggiungano. Ma perché in realtà questo si verifichi, occorrerebbe:

  1. che la guerra fosse un atto completamente isolato, sorgente improvviso, senza collegarsi con la vita statale antecedente;
  2. che la guerra si riassumesse in una sola decisione o in decisioni sia pur multiple ma simultanee;
  3. che la guerra potesse chiudere in se stessa un risultato definitivo e non fosse influenzata dalla previsione della situazione politica che deve succederle. »

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