sabato 2 settembre 2017

Esentarsi

Ho idea di esentarmi per un periodo di tempo dalle considerazioni d'ordine sociopolitico, perché sennò la testa mi si immette in certi anfratti dai quali poi farla sortire, oddio, sai la fatica. E allora penso a quanto sia indicibilmente bella la parola fica. Ecco, l'ho detta. Ogni volta che la pronuncio mi sento un ragazzino che si vergogna a dirla ad alta voce come se fosse osceno dirla; e invece è fiore contemplato colà dove posa le radici, nel terreno di colei che la possiede e talvolta la concede.
Per contro, l'iperinflazionata parola cazzo da tempo non corrisponde più alla cosa, si è liberata dell'oggetto divenendo cosa a parte, si è trasformata quasi completamente in interiezione, tanto da modificare i connotati all'oggetto, che a forza di essere chiamato in causa per ogni inezia, perde cognizione di causa, non si identifica con se stesso e, alla fine, si intenerisce, dimenticando la funzione.

E se operassimo uno scambio vocalico per rendere maschile il fico e la cazza femminile? E se facessimo delle due parole un corpo solo, quadrisillabe?

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Ho idea di esentarmi per un periodo di tempo dalle considerazioni d'ordine linguistico, perché sennò...

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