domenica 8 ottobre 2017

Ricostruire l'anima de li mortacci

Battisti festeggia con una birra. E se fosse stata orina? Perché quella è orina, sicuramente, la stessa prodotta dalla stampa italiana incontinente, frettolosa di dare in pasto, non tanto alla giustizia (la giustizia passa sempre in secondo piano), quanto all'opinione pubblica, qualcosa di colpevole da addentare, a portata di mano ma non troppo, uno che l'acciuffarlo metterebbe d'accordo tutti, da sinistra a destra, passando per il centro, uno meritevole di marcire in carcere nel patrio suolo, per la pacificazione nazionale e per chiudere definitivamente i conti con una pagina di storia italiana che vide i colpevoli solo da una parte, i fuorilegge, mentre gli uomini di legge erano e sono tutti valentuomini operanti nell'interesse esclusivo della nazione. La parabola di Luciano Violante sia da esempio:
Nel 2004, per primo a sinistra, lei disse al Corriere: «Lo Stato non può essere titolare del perdono davanti a diritti di questa ferocia. Chi siamo noi per esercitare questo potere?». La pensa così ancora oggi che è passato tanto tempo dagli anni di piombo?
«Bisognerebbe chiederlo agli assassinati. Io credo che il perdonismo non aiuti. È un modo per non affrontare la realtà nella sua oggettiva durezza. Dobbiamo fare un passo avanti nella responsabilità se vogliamo ricostruire l’anima del nostro Paese».
Se esistesse un aldilà anche per gli Stati nazione, l'anima dell'Italia in quale cazzo di inferno finirebbe? 
«Mi chiedo se l'Italia di oggi - e quindi noi tutti - non debba cominciare a riflettere sui vinti di ieri; non perché avessero ragione o perché bisogna sposare, per convenienze non ben decifrabili, una sorta di inaccettabile parificazione tra le parti, bensì perché occorre sforzarsi di capire, senza revisionismi falsificanti, i motivi per i quali migliaia di ragazzi e soprattutto di ragazze, quando tutto era perduto, si schierarono dalla parte di Salò e non dalla parte dei diritti e delle libertà». Discorso di insediamento a Presidente della Camera, 9 maggio 1996

2 commenti:

Olympe de Gouges ha detto...

quello che non ebbe a dire V. sta nel fatto che molti ragazzotti e ragazzotte si schierarono dalla parte dello stipendio. per entrare nella guardia nazionale repubblichina le domande superarono di gran lunga le 100.000, quasi tutte provenienti dalla media borghesia. Durante le operazioni di repressione contro i reparti partigiani la GNR fu protagonista di rappresaglie contro la popolazione civile, tra i quali l'eccidio di Montemaggio, quello di Scalvaia e quello di Maiano Lavacchio, oltre a cooperare con le forze armate tedesche in molteplici casi, come nella strage di Vallucciole e Stia.

Luca Massaro ha detto...

Già. Grazie della precisazione.