lunedì 21 gennaio 2019

Antidoping della memoria

Mio padre era per Bartali, mia madre per Coppi. E, talvolta, a tavola, si disputavano per condizionare la mia preferenza per uno dei due campionissimi¹. Sebbene mi raccontassero per filo e per segno le prodezze delle loro epiche imprese (anche della vita privata, soprattutto quella di Coppi), nessuno di loro parlò mai del fatto che Bartali, durante il periodo bellico, si prodigò per procurare a centinaia di ebrei fiorentini documenti falsi per metterli in salvo dalla persecuzione nazi-fascista.
In verità, di queste gesta eroiche, se non erro, si è venuti a sapere soltanto dopo la morte del ciclista toscano. Perché non ne avrà mai parlato? Secondo la nipote, perché

«per non mettere in pericolo la famiglia, meno sapevano meno rischiavano. Ma soprattutto perché per lui il bene bisognava farlo non raccontarlo. Era cattolico e uomo di profonda umanità, ma sopratutto era un umile, pregio principale per i carmelitani. Lui non si sarebbe mai vantato. Trovava giusto farlo, e l'ha fatto, senza tante ciance »

Bartali, insomma, fu un vero e proprio giusto e anche Israele ne ha lodato l'impresa riconoscendo i suoi meriti e tributandogli un posto tra i Giusti delle Nazioni allo Yad Vashem.

Sì, ma... e ora
«l’attività di corriere tra Firenze e Assisi attribuita da Ramati-Niccacci a Gino Bartali non è menzionata né nelle testimonianze degli organizzatori del soccorso fiorentino, né in suoi scritti privati o parole pubbliche; le pubblicazioni che la descrivono si basano in modo più o meno esplicito sul libro di Ramati-Niccacci»
E
«Ramati-Niccacci ha inventato quel ruolo di corriere di Bartali.»
Gli israeliani faranno come i francesi che hanno tolto i titoli ad Armstrong? 
Il problema è che qui si farebbe torto a un morto, Bartali, che in vita non si "vantò" (pare) di una cosa che, quasi sicuramente, non aveva fatto (e che la leggenda gli ha voluto attribuire perché era così plausibile e hollywoodiano²). E dunque? Fosse per me, anziché togliere un santino  dal memoriale dello Yad Vashem, ne aggiungerei un altro, magari facendolo un po' più vistoso per onorarlo ancor di più: quello di un fattorino di Bologna, un vero eroe riguardo alla falsificazione delle carte di identità per gli ebrei di Firenze e dintorni: Mario Finzi.
______________
¹Io, indeciso, ho aspettato Paolo Conte per decidere.
²A leggere Sarfatti e a pensare a tutte le lodi tributate a Bartali post-mortem mi sono sentito come dopo aver visto La vita e bella.


1 commento:

Olympe de Gouges ha detto...

rai storia ogni tanto ripropone anche questa favoletta, tra le altre