giovedì 3 gennaio 2019

Tristi lingerie

Ho visto un tratto della sfilata delle Victoria's Secret per capire se il canone della bellezza femminile esposta sulle passerelle fosse cambiato e invece si è solo esasperato, in altitudine e in piattitudine, nel senso che le supermodelle sono tutte più alte e più piatte, anche le tette più pronunciate sembrano ammennicoli muti, e niente smuove i testicoli, anzi: quelle bocche smisuratamente larghe e ridenti con tutti i denti idealstandard in sovraesposizione, mi hanno fottuto addosso un senso indefinito di tristezza superiore persino a quello provato a sentire il premier Conte leggere una poesia.

Non che sia cambiato granché in fatto di gusti. Neanche lo standard supermodellistico dei tempi andati determinava grande eccitazione. Forse il neo della Crawford, forse. O l'aria sfavata della Moss (mica tanto). 

Bell'argomento per iniziare il nuovo anno, vero? In verità, avrei voluto anche scrivere due parole su quanto sia palloso, quasi più di una partita di calcio, il Cirque du Soleil.

O di quanto, della decina di episodi visti della serie Black Mirror (invero fatta bene), Bandersnacht sia stato l'unico che mi ha fatto addormentare, nonostante le opzioni di fai questo fai quello buttati dalla terrazza e stop.

O di quanto sia insulso Giovanni Floris (parlo dei migliori).

«E non si dica che non impiatto». Giorgione.

Va beh, il primo post è andato. Non volevo dirvi che ho ripreso a leggere l'Ulisse.





1 commento:

Marino Voglio ha detto...

l'ulisse.

...questi sì che so' propositi, altro che anna' in palestra.