sabato 13 aprile 2019

Collassi teologici

E sicché i sacerdoti cattolici che hanno allungato mani, lingue e cazzi sui poeri pueris dal '68 in poi è stato per colpa
della fisionomia della Rivoluzione del 1968 [e del] fatto che la pedofilia sia stata diagnosticata come permessa e conveniente.
Bravo Benedetto XVI, ti venisse un collasso teologico pure a te!
[Ma se prima del '68 la pedofilia era proibita e sconveniente, ai preti che la praticavano e venivano colti in fallo (!), che succedeva? Gli bruciavano il pelo pubico nella pubblica piazza?]
Ma il passaggio del "lungo" articolo in cui la perfidia dell'emerito si dimostra più stupefacente è, a mio avviso, questo:

Sul finire degli anni ’80 e negli anni ’90 la crisi dei fondamenti e della presentazione della morale cattolica raggiunse forme drammatiche. Il 5 gennaio 1989 fu pubblicata la «Dichiarazione di Colonia» firmata da 15 professori di teologia cattolici che si concentrava su diversi punti critici del rapporto fra magistero episcopale e compito della teologia. Questo testo, che inizialmente non andava oltre il livello consueto delle rimo­stranze, crebbe tuttavia molto velocemente sino a trasformarsi in grido di protesta contro il magistero della Chiesa, raccogliendo in modo ben visibile e udibile il potenziale di opposizione che in tutto il mondo anda­va montando contro gli attesi testi magisteriali di Giovanni Paolo II (cfr. D. Mieth, Kölner Erklärung, LThK, VI3,196).

Papa Giovanni Paolo II, che conosceva molto bene la situazione della teologia morale e la seguiva con attenzione, dispose che s’iniziasse a la­vorare a un’enciclica che potesse rimettere a posto queste cose. Fu pubblicata con il titolo Veritatis splendor il 6 agosto 1993 suscitando violente reazioni contrarie da parte dei teologi morali. In precedenza già c’era stato il Catechismo della Chiesa cattolica che aveva sistematica­mente esposto in maniera convincente la morale insegnata dalla Chiesa.

Non posso dimenticare che Franz Böckle - allora fra i principali teologi morali di lingua tedesca, che dopo essere stato nominato professore emerito si era ritirato nella sua patria svizzera -, in vista delle possibili decisioni di Veritatis splendor, dichiarò che se l’Enciclica avesse deciso che ci sono azioni che sempre e in ogni circostanza vanno considerate malvagie, contro questo egli avrebbe alzato la sua voce con tutta la forza che aveva. Il buon Dio gli risparmiò la realizzazione del suo proposito; Böckle morì l’8 luglio 1991. L’Enciclica fu pubblicata il 6 agosto 1993 e in effetti conteneva l’affermazione che ci sono azioni che non possono mai diventare buone.


Ebbene, emerito Benedetto XVI, mi consenta una domanda: tra le azioni che non possono mai diventare buone rientrano anche quelle, provvidenziali, del «buon Dio» che risparmia la realizzazione dei propositi di coloro che ci contraddicono e/o contrastano, in pratica dei nemici della vera fede, dato che Dio riconosce sempre i "suoi"?

4 commenti:

Marino Voglio ha detto...

aho muore giovane chi è caro agli dei. questo, me pare, è precristiano.

e quanto ai cristiani è lapalissiano che dio quanno t'ammazza te fa solo che un piacere.

(taa do io a teologgiamorale a te)

Anonimo ha detto...

Ehm, Luca. Potresti riformulare la domanda in una forma meno contorta?

Luca Massaro ha detto...

Se fossi capace di teologia diritta, mi sarei fatto prete.

Comunque: secondo Ratzinger, se l'enciclica Veritatis Splendor fosse stata pubblicata quand'era in vita, il teologo morale Böckle si sarebbe incazzato di brutto tanto da fare un polverone; tuttavia, morì prima e i teologi morali ebbero un "campione" in meno per controbattere all'enunciato principale dell'enciclica - "ci sono azioni che non possono mai diventare buone".
Ora, dato che la morte anticipata del Böckle, sempre secondo Ratzinger, è da attribuire alla provvidenza del "Buon Dio", chiedevo se l'azione divina, benevola per la coppia Wojtyla e Ratzi, malevola per il Böckle, può essere giudicata con lo stesso metro stabilito dalla Veritatis Splendor.
P.S.
M'è venuto il torcicollo.

Anonimo ha detto...

Grazie. Non ti preoccupare per il torcicollo: è solo la reazione del "legno storto" che cerca di raddrizzarsi.