martedì 29 marzo 2022

Che cos'è la servitù

Per quanto non serva a nulla scrivere, scrivere deve servire a nulla. Soprattutto questo che non serve, non è servitore, non ha un padrone, nel senso che non è uno scrivere al servizio di Chicche e Sia. Beninteso, non perché non possa diventarlo: se, per esempio, il ministero della propaganda mi offrisse, a stretto giro di posta, degli emolumenti via paipalle, farei come quelli del Il Manifesto e scriverei credendo che scrivere serva a qualcosa, al governo per l'appunto, e infatti. E ho detto apposta Il Manifesto, “quotidiano comunista” che, nel sito online, a metà scorrimento, in bella posa, riporta i dati di oggi rilasciati dal governo. I dati di che? S'intuisce ma non si dice: sparito il soggetto, restano le cifre, i + e la %

È o non è servitù questa? Non ditemi che è servizio pubblico perché vi strappo dodicimilaottocentoventidue peli pubici.

Scrivere non serve a niente, non serve niente, se non a dare dati, con le dita, plurale di dito: il mignolo per le orecchie, il pollice per la bocca e il medio non lo so.

3 commenti:

il nano ha detto...

Più che 'servizio' sarebbe da definire 'servizietto'

Anonimo ha detto...

E' servizio pubblico. E sono rasata.
STRIX

silvana tamburiel ha detto...

Che risate... grazie luca
Poi ci si lamenta che siamo un popolo di analfabeti, "l'intellighenzia" che dovrebbe formare il popolo e' tutta da riformare