E scende in campo anche Mediaset, sostenendo di aver «sempre operato in totale legalità e trasparenza», ricordando la rinuncia dei suoi vertici a un condono fiscale `tombale´ e che la presunta evasione, oggetto della condanna di Berlusconi, sarebbe solo lo 0,1% dei circa 6,5 miliardi versati da Mediaset negli ultimi dieci anni allo Stato. [La Stampa]
E dài con questo riflesso condizionato che incanta i gonzi incollati alle reti berlusconiane.
La presunta evasione non è presunta: è accertata tale da tre gradi di giudizio. È l'0,1% di 6,5 miliardi? È poco? È tanto quanto basta per aver commesso un reato. È come se, per esempio, sputassi in un occhio a Berlusconi e lo centrassi soltanto con l'0,1% di saliva: cosa direbbe un giudice se dichiarassi che il restante 99,9% di sputo era destinato allo Stato?
Inoltre, a fronte dei 6,5 miliardi di euro di tasse versate allo Stato negli ultimi dieci anni, quanti miliardi sono stati legalmente, sì, ma nondimeno monopolisticamente incassati da Mediaset, grazie a una legislazione radiotelevisiva che ha favorito e continua a favorire un'unica impresa privata? Com'è facile guadagnare senza la concorrenza e, inoltre - e non solo nei suoi anni di governo, di aver “controllato e diretto”, mediante suoi uomini di fiducia, la Radio Televisione italiana? Per citare solo un esempio abbastanza recente: ricordate l'ex Direttore Generale Rai, Mauro Masi, il quale, tra le tante malefatte, ha impedito che la Rai accettasse i 300 milioni di euro in 5 anni che Sky tv di Murdoch offriva per trasmettere via satellite i canali della rete pubblica, provocando così un cospicuo danno finanziario e condannando la Rai solo al Digitale terrestre? Beh, io lo ricordo, e gli sputerei in un occhio.
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