giovedì 22 agosto 2013

Scoprire le carte, please

L'Associazione Nazionale Magistrati ha un bel e giusto lamentarsi dell'attacco vergognoso che i media berlusconiani hanno disposto subito dopo la sentenza che ha sancito, in via definitiva, che Berlusconi è un delinquente.
Ma questo lamento quanto vale e quanto può contro la continua, incessante litania che, a poco a poco, entra nei milioni di cervelli allevati, per decenni, nella vasca della propaganda berlusconiana? Rete 4, Canale 5, Italia 1, il giornale di famiglia e annessi, gli editori Caltagirone, Angelucci, Ciarrapico (e stendiamo un velo pietoso sui foglianti) - e ciò che ancora resta delle scorie berlusconiane (molte) in Rai - fanno il lavoro miserabile e il messaggio che i giudici sono merde cattive e Berlusconi un perseguitato politico viene ripetuto tanto quanto basta fino a diventare, per le testedicazzo pronte a rendergli il voto, un meme, una verità incontrovertibile.

Proposta indecente: il Pd salvi Berlusconi non tanto per la fottuta governabilità, quanto per avere in cambio uno scalpo ben più consistente del toupet del pregiudicato, ossia: il riassetto del sistema radiotelevisivo italiano, l'imposizione alla vendita di due canali televisivi perché un privato non può averne più di uno (come sempre avrebbe dovuto essere e non è stato) e, in più, per mettere un tetto severo alla raccolta pubblicitaria. E ancora: l'impossibilità - aggirata coi prestanome familiari - di essere, allo stesso tempo, editore televisivo, giornalistico e librario. Aut aut, senza fratelli, figli, nipoti, né cugini di terzo grado a prendere per il culo la legge. Con una postilla finale: rendere incandidabile a qualsiasi tipo di carica politica chiunque si occupa, in vario grado, di editoria. 
Vedere se l'evasore ci sta. 
Io dico di no.


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