lunedì 12 dicembre 2016

Un governo del Ka

«Chi è Ka?» si domanda l’immenso uccello Garuda, sprofondato tra le fronde dell’albero Rauhina, quando incontra questo nome alla fine di un inno dei Veda. Ka è il nome segreto di Prajapati, il Progenitore, colui che ha dato origine ai trentatré dèi e agli innumerevoli uomini. [via]

Che l'Italia sia un paese solido e serio lo si vede in questi frangenti: cade un governo per via di uno scossone elettorale e, in men che non si dica, se ne fa un altro, veloce, veloce, a mala pena otto giorni di horror vacui e poi, zacchete, ti scappa un Gentiloni con una lista dei ministri coi fiocchi, persone egregie, esimie, pregiatissime e lodevoli, sicuramente preparate per l'arduo compito che li aspetta, quello di amministrare, da ministri della Repubblica italiana, un settore specifico in cui si esercitare il potere esecutivo. Quello che spiace, obiettivamente, è che tra i tanti particolari rami dell'amministrazione pubblica italiana, non sia stato inaugurato neanche questa volta - e tanta sarebbe stata l'urgenza - il Ministero agli Affari del Ka, con una particolare delega a quello di cane. Capisco benissimo che gli Affari Esteri, gli Affari Regionali, la Cultura, lo Sport, la Coesione Territoriale e, soprattutto, lo Sviluppo, abbiano il loro perché. Ma anche gli Affari del Ka, soprattutto quello di cane, hanno il loro per come. 

1 commento:

Marino Voglio ha detto...

(ammazza che brutta fine gli adelphi - meno male che io non compro più libri.
beato me)