mercoledì 22 febbraio 2017

Lo dico a Nasa

Fatemi dire una cazzata astronomica: a me sembra che questa idea di cercare vita nell'universo là dove si presentano delle condizioni simili a quelle che hanno determinato la vita sulla Terra, sia un'idea abbastanza ingenua, scontata, anche se comprensibile, giacché è evidente che gli scienziati prima di tutto battano piste conosciute, cerchino conferma nella ripetizione, epperò così facendo si mettono in una posizione scientifica costringente, che ha la presunzione di delimitare le innumerevoli probabilità mediante le quali la vita extraterrestre potrebbe aver avuto luogo, ossia a partire da condizioni del tutto diverse dalle nostre, magari respirando metano, bevendo azoto liquido, o forse semplicemente nutrendosi di circuiti integrati.

Insomma: le qualità che caratterizzano la vita terrestre, le funzioni vitali che distinguono, appunto, un essere vivente da un non vivente, potrebbero non coincidere con quelle che informano la vita extraterrestre. Nascere, respirare, nutrirsi, evacuare, crescere, riprodursi, invecchiare, morire... Chissà, forse la vita extraterrestre potrebbe essere un po’ meno uggiosa.

1 commento:

Olympe de Gouges ha detto...

quelli che si nutrono e bevono schifezze ce li abbiamo già
e anche per quel che riguarda la cosiddetta aria non si scherza qui da noi
e quanto ad esseri alieni siamo full