mercoledì 8 aprile 2020

Fuori dalla mascherina

Negli spazi di vita sospesa
gioco a tennis senza rete
con le mie palle sgonfie
e faccio ace al vuoto.

Passa un bombo e mi sembra
sia contento di posarsi
sul viola dei fiori di rosmarino
per succhiare a più non posso.

E io invece dove mi poso
nelle pause della sospensione?
Quante cose avrei in animo di fare
e invece non faccio niente.

I sonnambuli potrebbe risultare
la lettura più indicata proprio ora
se non fossi disgregato già di mio
dai valori che propinano in tv.

Cammino sovente nella notte e,
a occhi chiusi, trovo il bagno e
orino e sto cinque minuti seduto
finché la testa mi ciondola sul muro.

La vita è bella è un predicato
senza copula, dicono i grammatici
stanchi di fare correzioni a una lingua
che, come una sirena, veicola paura.

Sicché non parlo: motteggio
quartine indipendenti, scarne,
senza rime perché non ho voglia
di cantare, solo di sputare un po'

di parole fuori dalla mascherina.

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