giovedì 10 febbraio 2011

Non morde mica



Siccome si rendono conto che la posta è alta e che per tirare di nuovo fuori dalla merda* Berlusconi questa volta occorre un serio sforzo congiunto , i berluscones stanno adottando una doppia strategia difensiva: da un lato ci sono le truppe der popolo (alla Cicchitto) che la buttano sulla persecuzione giudiziaria, sulla tormentata esasperata volontà della perfida magistratura di sinistra comunista trotskysta avanguardista e rivoluzionaria di ammanettare, imprigionare e affidare a un tribunale di aguzzini il caudillo di Arcore, e che, ciò facendo, impediscono, di fatto, una serena azione di governo tanto amato; dall'altro lato, invece, ci sono le truppe curturali, ovvero quegli intellettuali à la Giulianò Ferrarà et similia che inveiscono contro il neopuritanesimo, loro, cantori del libertinaggio, del liberalismo vero, dell'allegra libertà di fare quello che cazzo gli pare, in barba a qualsiasi bieco legalismo. 

Concentrandoci un attimo su quest'ultimo gruppo di valorosi difensori del premier, in ispecie rifacendosi all'editoriale di Ferrara di ieri, viene da dire: e il merito? Cazzo mi ripercorri tutto il tuo percorso intellettuale, babbione? Per distrarre con la tua parabola intellettuale gli smarriti lettori foglianti che non sanno più che pesci prendere di fronte allo sfacelo? Stare nel merito non conviene vero? È troppo tristemente insostenibile difendere il padrone su quella telefonata. MA È QUELLA TELEFONATA IN QUESTURA IL PROBLEMA, IL PUNTO, LA VERGOGNA ASSOLUTA.

- Pronto? Sono il Presidente del Consiglio.
- Mi dica.
- Avete per sbaglio arrestato la nipotina di Mubarak. La dovreste liberare subito per non incorrere in un incidente diplomatico.
- Va bene. Informiamo subito il consolato egiziano affinché vengano a riprendere la signorina, che sa, abbiamo arrestato perché pare che abbia commesso un furto.
- Ah, no. Fermi. Non chiamate nessun consolato.
- E a chi la dovremo consegnare signor Presidente?
- Al funzionario della Farnesina, dott. Nicola Minetti.

È vero: al Palasharp gli azionisti hanno prestato il fianco a un'accusa di moralismo; ma essi lo hanno di certo fatto per tentare di dare voce anche alla comprensibile indignazione morale di quei cittadini, per i quali vale più questo scandalo sessuale per non votare Berlusconi, che le accuse pregresse di corruzione (e alcune evidenti condanne di suoi stretti collaboratori, vedi Previti, vedi Dell'Utri); è chiaro che subito gli avvoltoi si sono buttati a bomba per rispolverare i loro manuali di liberalismo. Ecco, io non capisco questo: perché alle truppe berlusconiane è concesso di difenderlo su due registri, mentre a coloro che lo avversano non è consentito di attaccarlo anche sul fronte della moralità? Dite che non farà leva sugli elettori? Vedremo se Berlusconi avrà tempo di spurgarsi mediaticamente di qui alle prossime elezioni.
Ma leggiamo l'epilogo dell'editoriale di Ferrara. Il tu è rivolto a Ezio Mauro. Grassetti miei.

Tu dici di essere un liberale di sinistra, dunque un ossimoro, perché il liberalismo è una patetica petizione di principio senza un'antropologia negativa, senza uno spirito conservatore individualista e nel fondo tradizionalista, e senza quel tanto di allegria e di ottimismo che deriva da una considerazione non legalistica della norma etica. Il mio modo di essere bacchettone lo conosci: predico inutilmente contro aborto, distruzione della famiglia, sessualità senza significato, fabbricazione dei figli, istupidimento culturale di massa. Ma non voglio mettere le manette a nessuno, e tollero le coppie di fatto di qualunque sesso, le donne che abortiscono e chi tiene loro bordone nella più totale sordità morale, critico una cultura non i poveri cristi che ci vivono dentro. Voi invece siete democratici radicali con tendenze al giacobinismo più morboso, e il vostro amore ateo e devoto per la virtù civica rischia ad ogni passo di trasformarsi in disprezzo per la città e per i suoi abitanti, in canzonatura e concione eterna a emendare i difetti degli altri senza guardare ai propri. Sarò un adulatore pacchiano, un servo zelante, un pretoriano e un mistificatore, e ti lascio volentieri la palma di uomo libero e integro. Ma considera che forse, più semplicemente, e per ragioni forti, non siamo d'accordo tra di noi. Comunque, lo ripeto invano, se avete voglia di uscire dal va stro bunker virginale e fare quattro chiacchiere con me in tv, sono sempre disponibile. Non mordo mica. Un saluto.
Avete letto bene: lui tollera ma se potesse legifererebbe affinché lo Stato impedisse, di fatto, ai cittadini e di unirsi civilmente e - badate bene - alle donne di abortire. Eccolo il liberalismo alla merda secca d'elefante della savana che concima il terreno italico purtroppo. Lui critica una cultura... ma vaffanculo va. 

P.S.
Ancora con questa storia della televisione: ma aiutate questo pover'uomo in crisi di astinenza televisiva... ha fatto così tanto in questi giorni per aiutare il premier... e voi non lo ripagate nemmeno di una trasmissioncina in seconda serata? Suvvia...

*Merda nella quale ci si è messo con le sue mani, ricordiamolo.

2 commenti:

paolo pisacane ha detto...

Spero tu abbia letto il pezzo della De Monticelli oggi sul foglio. il suo direttore ne esce a pezzi. La statura e lo spessore sono remoti e l'elefantino viene in realtà schiacciato come una formica.

Io non credo che quelli del Palasharp abbiano prestato il fianco all'accusa di moralismo. Stavano chiedendo il minimo. Non semplicemente che il premier si comporti come loro, da lettore serale di Kant invece che da puttaniere che approfitta della sprovvedutezza barbara di certe troiette senza scrupoli nè, ormai, anima. Stavano chiedendo di tornare alla legalità istituzionale di uno stato che si occupa dei veri problemi del paese e che la smetta di considerare le donne come un orpello estetico da manipolare e gestire.

L'Italia dell'ultimo ventennio fa schifo, la degradazione civica e morale è continua e non sembra arrestarsi, aumenta l'incultura dei più, il ricorso a cavilli, dirottamenti, faziosità cieche per scusare il potere, soprattutto se il potere ti dà da mangiare.

Aumenta al contempo l'indifferenza e la falsità, l'incapacità di distinguere il bene dal male e l'idea che l'importatnte sia tirare avanti, pensare alla famiglia ed usare i figli come giustificazione di ogni nefandezza vista, sentita, agita. Facile per molti agitare lo spettro del paternalismo della sinistra buona e migliore e concludere che si tratta solo di superbia e albagìa.

Luca Massaro ha detto...

Grazie Paolo. Ho letto la De Monticelli. Mi è piaciuta, ma secondo me non serve, se si scrive al Foglio, citare Lele Mora o Emilio Fede. Questo va bene se si scrive a un giornale "popolare", perché non li convinci, i foglianti, che il loro Padrone e il suo entourage siano lo schifo che sono. A forza di tirare sciacquoni mentali non si accorgono di quanto sono stronzi.

Ferrara, poi, nella replica si trincera dietro il già detto. Oramai la loro linea è chiara: spostare a tutti i costi l'attenzione dall'illecito contestato, al moralismo voyeristico.