sabato 9 febbraio 2013

Mitigo Governatore



Nell'ultimo bollettino economico Bankitalia indica che quest'anno l'andamento dell'economia andrà peggio di quanto previsto fino a sei mesi fa con una restrizione dell'1% invece che dello 0,2% precedentemente previsto e che la recessione potrebbe avere fine nella seconda metà del 2013 e il Pil 2014 segnare un +0,7%.
"L'Italia non deve abbassare la guardia. L'economia italiana attraversa ancora tempi difficili" e la contrazione dell'attività "potrebbe arrestarsi nel corso del secondo trimestre del 2013" ha ribadito Visco.
"È cruciale che proseguano e si rafforzino i progressi realizzati nel mercato del debito sovrano", ma occorre anche "mitigare le conseguenze di natura sociale e distributiva" e "migliorare la competitività delle imprese" e "accrescere la produttività". [Reuters]

Va bene, non è compito del Governatore della Banca d'Italia indicare i modi, tuttavia qualche suggerimento lo poteva anche dare ai politici, per «mitigare le conseguenze di natura sociale e distributiva». Avrebbe potuto suggerire loro di seguire il suo encomiabile esempio di ridursi considerevolmente lo stipendio; chissà, forse assisteremmo a una corsa da parte di tutti i futuri parlamentari a impegnarsi in questa direzione...
E invece Visco non si è autoincensato perché sa perfettamente che, se anche il suo onorevole esempio fosse seguito da tutti i politici e i dirigenti pubblici, questo non sarebbe sufficiente per far uscire l'Italia dalla recessione.
Questo lo sa, ma non sa che - o fa finta di non sapere - che i suggerimenti che propone (proseguire nel risanamento del debito sovrano, migliorare la competitività delle imprese, mitigare le conseguenze di natura sociale e distributiva) sono insieme irrisolvibili, dacché, nell'attuale società borghese basata sul modo di produzione capitalistico, non puoi fare l'una cosa e l'altra, non puoi avere la botte piena eccetera.

Forse Visco spera ancora nelle virtù del sistema capitalista? Cioè, a fronte di un buono spread egli spera che le imprese italiane investano (o addirittura nascano a frotte) perché potranno comprare denaro a miglior mercato, dimodoché potranno assumere personale, però il personale dovrà avere meno diritti e meno tutele - leggi: più possibilità di essere licenziato - di una volta, altrimenti le imprese non potranno dirsi competitive, però la ruota dello sfruttamento continuerà a girare attraverso più moderne modalità di estrazione del plusvalore.
Ah che bel sistema signor Governatore. Non ne conosce altri?

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