mercoledì 27 febbraio 2013

Ho visto uomini vivacchiare galleggiando

Olympe cerca d'interpretare a chi si riferisca Beppe Grillo parlando di 20 milioni di italiani che, confermando il loro voto al Pd e al Pdl, preferiscono vivacchiare galleggiando sulla crisi.
Una risposta possibile può essere trovata leggendo quest'ottimo articolo di Gloria Origgi «The Kakonomics of Italian Elections». Tale lettura, però, restringe il campo dei “vivacchianti” agli elettori di Berlusconi, i quali - secondo la teoria kakonomica - hanno votato razionalmente il peggio perché essi traggono beneficio a galleggiare nell'acquario Italia dove c'è sì il pescecane che mangia incommensurabilmente di più, ma che lascia, tuttavia, un po' di pastura anche a loro, pesci piccoli in attesa del condono e del rimborso dell'Imu.
Correttamente dobbiamo altresì chiederci se anche gli elettori del Pd sono dei kakonomi. In parte sì, anche se in misura minore, soprattutto nelle zone dove il Partito Democratico è al potere da decenni: magari meno spudoratamente e senza avere un pescecane solo, ma tanti tonni che, basta poco, facilmente finiscono sott'olio (Occhetto, D'Alema, Veltroni, Bersani...).

Ma per ritornare a quanto scrive Beppe Grillo:
«Ci sono una ventina di milioni di italiani che hanno galleggiato sulla crisi, che non hanno voluto osare perchè* forse forse, sotto sotto, gli sta bene così [...] La cosa che mi da malessere sono questi milioni di persone che galleggiano nella crisi, che sono stati solo sfiorati dalla crisi, che sono riusciti a vivacchiare a discapito degli altri milioni che non ce la fanno più. Il problema dell'Italia sono queste persone. E finchè* non gli toccheranno gli stipendi o le pensioni, per loro va benissimo immobilizzare il Paese, ma durerà poco, molto poco questa situazione.» [*perché *finché]
A mio avviso, come giustamente già in molti fanno notare, il suo lamento, il suo “malessere” è causato più che dalla realtà individuale dei venti di milioni di persone che galleggiano e votano Pdl e Pd meno elle, dal fatto che egli si auspica, democraticamente, di prendere l'80% dei voti, un po' come accade, mi sembra, in Bielorussia o in Kazakhistan: dei popoli felici, senza corruzione, dagli stipendi e dalle pensioni comme il faut.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

E' proprio leggendo questo post di Grillo che divide i cittadini in gruppo A e gruppo B e si permette di dire che 20 milioni di persone che non soffrono (secondo lui) "gli danno malessere" "perché non osano", che mi sono posto una domanda che vedo ancora inevasa dai grandi media: e se Grillo fosse semplicemente, completamente, irrimediabilmente pazzo?

Luca Massaro ha detto...

Sì, in un certo senso... ma più che pazzo, possiamo vedere, per l'ennesima volta, come l'effetto della "massa" determini uno sconvolgimento mentale in chi ritiene (a volte non ha torto) capace di manipolarla.
E qui sta il punto di maggior preoccupazione: una persona intelligente, o meglio: non ancora pazza, si guarderebbe allo specchio, sorriderebbe, uscirebbe fuori sul palco e direbbe: Scusate ragazzi, abbiamo scherzato, fate che cazzo volete, ma not in my name
http://www.beppegrillo.it/2012/11/not_in_my_name.html

Olympe de Gouges ha detto...

visto che hai messo gli asterischi sugli accenti puoi aggiungere anche quello sul verbo "da malessere". finché ci sarà consentito a noi 20milioni correggiamogli almeno questo