lunedì 20 ottobre 2014

Vana chiarità d'idea


Andrea Zanzotto, Vocativo
Quando vedo la foto di Andrea Zanzotto ridente, sul Meridiano, vedo mio padre, mio nonno, mio zio e mio nipote; vedo una faccia alla quale arbitrariamente mi apparento, che eredito e cullo per accompagnare di tanto in tanto i giorni frenati di parole.
Tutte le cose intorno mi precorrono nell'esistere, nel mutevole assestarsi delle stagioni. E il linguaggio —  balbo parlare montaliano — non riesce a star dietro a questa avanzata. Figuriamoci il corpo e il desiderio come arrancano per arrivare nel luogo in cui «tutto è ricco e perduto / morto e insorgente». Non resta che trovar riparo e luce nella propria «vana chiarità d'idea». 
Sempre che abbia un'idea, perdipiù chiara.


1 commento:

Olympe de Gouges ha detto...

anca noialtri gavemo el nostro dante, ostrega