giovedì 30 ottobre 2014

I doni del cielo e della terra

[*]
- Pronto Dio?
- Che vuoi?
- Sei davvero tu che doni i gusti sessuali agli esseri umani?
- Sì, compreso il fisting.

via

La soprastante scheda riporta, oltre ai prezzi in dollari degli ultimi modelli di iPhone, anche i costi che Apple sostiene per costruirli.
Fatti i debiti conti, 

«Apple spende tra i 200 e i 247 dollari per l'iPhone 6 e tra i 216 e 263 dollari per l'iPhone 6 Plus. Da ricordare che i listini statunitensi (tasse escluse, comunque inferiori al 10%) sono compresi tra 649 e 849 dollari nel caso del modello piccolo, e fra 749 e 949 dollari nel caso del Plus.Il costo del lavoro pesa sempre tra i 4 e i 4,50 dollari a prodotto. Considerando i listini statunitensi i margini di guadagno sono del 69% per le versioni da 16 GB e del 70% per quelle da 128 GB. In pratica in linea con la serie 5, ma su un altro pianeta rispetto al primo iPhone presentato nel 2007, quando la quota era del 55%.»

Ora, pur togliendo al 69% di margine di guadagno i costi sostenuti per ricerca, sviluppo, marketing e distribuzione, il profitto raggiunto è davvero notevole. Inoltre, come si evince bene da questi numeri, per il costo del lavoro Apple ha raggiunto livelli che neanche nazisti nei propri campi di lavoro riuscivano a ottenere (ricordo sempre che mio padre, internato dall'agosto 1943 all'aprile 1945 in un campo di lavoro vicino a Berlino veniva pagato - se non ricordo male - una decina di marchi a settimana). Cosa vuol dire aver raggiunto altissimi livelli di produttività.

E vengo al punto: se Tim Cook ringrazia Dio per il dono che gli ha fatto, quale cazzo di dio o di budda deve ringraziare se per uno smartphone che vende tra i 649 e i 949 dollari ha speso soltanto tra i 4 e i 4,50 dollari di forza lavoro per produrlo? 

9 commenti:

Olympe de Gouges ha detto...

questi monopolisti poi dicono che il costo del lavoro (lo chiamano così) è troppo alto negli Usa e in Europa

Anonimo ha detto...

Essere orgogliosi della propria eterosessualità è omofobia?

Luca Massaro ha detto...

Io penso di no, ma non si sa mai coi tempi che corrono.

Anonimo ha detto...

Sarei curioso di sapere cosa ne pensano in Vaticano di questa cosa: perché se è Dio il distributore di gusti sessuali, ci sarebbe un qualche centinaio d'anni di dottrina da rivedere e cancellare così sui due piedi :-)
Gli ammerigani, che zuzzerelloni: ci mettono Dio dappertutto, anche sulle fettuccine Alfredo, così non sbagliano mai e si mettono al riparo dalle critiche; pure sul vil denaro ce l'hanno stampato, vedi te se non son avanti quelli! (che dici? che anche le SS avevano "Gott mit uns" sulla fibbia? Ah ma quelli erano cattivi e poi in tedesco non suona altrettanto bene)

robxyz ha detto...

(scusa la maleducazione, non mi sono firmato prima)

Marino Voglio ha detto...

oggi ho comprato un serramanico da battaglia a 2,81 euro.

non voglio nemmeno sapere quanto è costato in costo del lavoro

(apparte: io, dio o no, non ho mai capito come cazzo si fa a essere orgogliosi di qualcosa che non dipende da te)

Romeo ha detto...

Sta per finire il tempo in cui si andava nel tuo blog e accidenti ai quattrini - se è vero che hai impostato sui post a mese di calendario. Con chi se la prenderà la voce, a novembre? Ma la vera domanda per cui sono qui ora è: sei sicuro che non fosse la voce di lui? Lui, sì, lui, hai capito, lo dovresti riconoscere, tu, che ci parli così spesso - bè, se fosse la di lui voce, il primo post di ogni mese dovrebbe essere quello: basta abbassare a zero l'audio e si è uomini liberi, ti rendi conto? In questa libertà sorda ho potuto leggere, tra i commenti, quella interessante domanda: essere orgogliosi della propria omosessualità è eterofobia?

Luca Massaro ha detto...

@ Romeo
Ottima domanda.

@ Marino
Riguarda ogni orgoglio, vero? Anche quello de 'a maggica?

Marino Voglio ha detto...

...la squadra, diversamente dal luogo di nascita e dall'orientamento sessuale, si può cambiare. non dare retta a chi dice di no. (e tanti, curiosamente, sono più sicuri della loro squadra che della loro sessualità...)