lunedì 17 aprile 2017

Grammaticarsi

«Un altro aspetto interessante della trattazione, trascurato dalle grammatiche scolastiche, riguarda un aspetto del significato lessicale dei verbi che può avere effetti sull'espressione della temporalità (si tratta del modo d'azione, o azionalità, o Aktionsart): se dico cado, pur usando un presente, mi sto riferendo a un futuro perché il verbo ha un significato puntuale e imminenziale. Se dico abito esprimo invece uno stato durativo, il cui punto di inizio si colloca nel passato. Sempre per motivi legati al significato aspettuale, il verbo essere (capostipite dei verbi di stato) non ha mai avuto il - da alcuni compianto - trapassato remoto: non ci sono di fatto circostanze in cui io fui stato prima che fossi.» Cristiana DS

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1) Dunque, per evitare cadute imminenziali (stare alla larga dagli scandali, dalle pietre di inciampo), è bene non dire cado, per non sentirsi poi rinfacciare, come a Simon Pietro: - Te l'avevo detto: ammazzalo quel gallo e facci il brodo.

2) «Se dico abito esprimo invece uno stato durativo». 

Quanto sarebbe bello poterlo dire anche dicendo scopo.


3) «Non ci sono di fatto circostanze in cui io fui stato prima che fossi»

In effetti, se l'Angioleri avesse scritto
Io fui stato fuoco
il sonetto si sarebbe subito bruciato.

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Le presenti freddure (tutta colpa delle risate a denti stretti della nota rubrica), mi sono servite soltanto da scusa per dire che il blog di Cristiana DS è davvero un bel luogo, non solo da un punto di vista grammaticale.

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