sabato 22 aprile 2017

Non mi è chiaro

Su Facebook, ho visto un video di Marco Dambrosio (Makkox) dal titolo Questo ti è chiaro?

Non mi è piaciuto perché veicola un messaggio che serve soltanto a tranquillizzare le coscienze benpensanti faccia alla crisi generale e storica del modo di produzione capitalistico. La prendo larga, giacché occorre allargarli i confini del conflitto in atto, altrimenti si riduce il tutto a un gioco di specchi, di simmetrie rivalitarie amico-nemico, offrendo soluzioni semplicistiche (tolleranza, accoglienza), che, contro il terrorismo di matrice islamica, risultano ben più impotenti rispetto a quelle che si ha la pretesa di rendere ridicole (intolleranza, rifiuto, scontro di civiltà).


[Io non sono un metropolitano; tuttavia non credo che vi siano negli agglomerati urbani molte occasioni di incontrare una simile scenetta consolatoria, dove la famigliola medio borghese trendy occidentale accoglie con affabile urbanità la famigliola trendy mediorientale.]

Che vi sia un odio generalizzato nei confronti del potere, dell'establishment in generale, è cosa piuttosto pacifica. Esso è ancora molto a livello sotterraneo, come brontolio di pancia che nei più si esprime elettoralmente a favore di chi meglio lo sa rappresentare (in Italia, attualmente, M5S). 
Nelle banlieu occidentali, tuttavia, tra gli emarginati o gli integrati a mezzo servizio della globalizzazione, che soffrono di risentimento generalizzato e di conseguente voglia di rivalsa, dopo o a fianco della criminalità organizzata, l'ideologia islamista offre dei parametri di pacificazione mentale ben più elevati delle benzodiazepine.

Morta ogni critica generale al sistema politico ed economico borghese, venute meno le ragioni del terrorismo rivoluzionario di matrice comunista (nessuno oggidì si sogna di lottare per diventare come Cuba) sulla piazza delle ideologie che hanno la pretesa di correggere (non rivoluzionare) le storture del sistema capitalistico, l'islamismo radicale promette un'ordinata società classista regolata sui precetti del Corano.



«Gli stranieri - in particolare: i musulmani - sono il bene. Dobbiamo accoglierli nel modo migliore possibile, fargli costruire moschee ovunque, dobbiamo far sì che la regola e il diritto coranici entrino a far parte della nostra cultura, in particolare: bisogna che le donne portino il velo e zitte e mute a servire il marito e il padre perché così parlò il Profeta».

Ebbene, se la radio diffondesse tali messaggi consolatori, il terrorista islamico in pectore si sentirebbe dispensato dall'azione? In Francia, i crimini commessi a Tolosa, a Parigi, a Nizza si sarebbero potuti evitare con tale fair play?

Per quanto le ideologie religiose si somiglino tutte, quelle monoteistiche in particolare, occorre evidenziare il fatto che l'islam - per ragioni storiche e in virtù del neocolonialismo americano - è ancora una religione da addomesticare dal lato secolarizzazione, in particolare nella sua moderna versione salafita che fornisce un corredo ideologico prêt-à-porter - cospicuamente finanziato dalle gerarchie saudite per tenere lontano dai loro centri di potere il conflitto per una auspicabilissima rivoluzione araba per la presa del potere dei Re Soli che siedono sul trono senza alcuna preoccupazione¹ - molto valido sotto il profilo motivazionale e di sacrificio di sé in vista di un orizzonte ultramondano che giustifica le peggio merdate in vita.

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¹ Non sostengo con ciò che i sauditi abbiano finanziato direttamente i terroristi islamici, ma che i terroristi islamici non hanno mai messo in atto moti rivoluzionari nel cuore stesso dell'islam: forse perché - mi ripeto - come è organizzato il potere da quelle parti non è un problema per loro, ma un'aspirazione.

2 commenti:

giovanni ha detto...

Pensare che la responsabilità di ogni nefandezza sia l'occidente è una delle cose più razziste che si possano concepire, mette delle società umane, anche millenarie, sullo stesso piano di animali incapaci di pensiero (anche sbagliato) proprio. La mia opinione, se può valere qualcosa, è che la paura la faccia da padrone e che i principi inderogabili con i quali si dà lavoro a inutili bocche siano estremamente trattabili. La nostra è una società alla disperata ricerca d'un padrone, che sia l'uomo forte, l'ideologia o Dio non ha importanza. Ci vogliono le palle per conquistarsi la libertà e pure per tenersela.
Scusa il pippone.

Luca Massaro ha detto...

Bentornato Giovanni, mi mancavi.

Penso tu abbia ragione. Tuttavia, credo che i cosidetti principi inderogabili siano estremamente trattabili perché sono storicamente determinati e non transtorici. Servono a fasi alterne, enduring freedom quando e dove ci fa comodo.
A tal proposito, ho trovato un passo da la Miseria della filosofia che vado a pubblicare e che ti dedico.