sabato 1 aprile 2017

Jean Louis Ismail

Istintivamente, nei confronti dell'islam, diciamo pure dalla fatwa fatta a Rushdie, tendo a pensarla quasi come la Fallaci.
Siccome un po' me ne vergogno, a margine della vicenda testa rasata alla giovane di origine bengalese con intento punitivo sì o no (versione da verificare), cerco di reprimere l'istinto con quanto segue:

Da una parte c'è il condizionamento familiare/religioso-religioso/familiare, dall'altra il condizionamento sociale: il primo avrebbe spinto i genitori a rasare a zero i capelli della ragazza; il secondo avrebbe spinto la ragazza a scoprirsi il capo appena uscita di casa contravvenendo all'imposizione religiosa/familiare.

Perché la famiglia bengalese tiene tanto al rispetto della tradizione religiosa? Perché è la loro bandiera identitaria, il segno di riconoscimento, il loro solo modo di marcare di territorio di una società - la nostra - che li considera marginali sebbene funzionali a svolgere mansioni lavorative ai limiti del servaggio, vale a dire a gonfiare l'esercito di riserva del primario, secondario e terziario.

I genitori, non so quanto consapevolmente, avrebbero d'imperio rasato la figlia per costringerla a un costume (il velo) che, secondo la tradizione, non la priva, appunto, di quel segno identitario, di quel riconoscimento che la ragazza, inevitabilmente, perderebbe nell'adottare usi e costumi che la nostra società dispone (e i coetanei a scuola impongono). Nell'anomia generalizzata che li circonda, i genitori avrebbero tentato - obbrobriosamente ça va sans dire - di salvare il nome (della famiglia).

Gran parte degli immigrati di fede musulmana raramente riesce a trovare un legame alternativo che possa, non dico sostituire, od offuscare, ma quantomeno attenuare la pressione identitaria e il credo nel loro grande Dio elargitore di senso a delle vite che altrimenti non lo troverebbero.

Infine, da non escludere anche l'ipotesi che il taglio di capelli sia un gesto di amore materno in forma estrema, per tagliare sul nascere alla figlia l'idea che un domani lei possa sentirsi completamente integrata e realizzata nel contesto sociale in cui si è trovata a vivere.

8 commenti:

dmitri ha detto...

Perché qualcuno dovrebbe vergognarsi di avere una idea simile o di essere d'accordo con Oriana Fallaci o perché (o davanti a chi) dovrebbe giustificarsi?
Quanto al resto del post mi pare un tentativo di spostare le responsabilità, magari ho capito male, ma anche questa volta la colpa è nostra che non li accettiamo e, addirittura, il taglio dei capelli un gesto d'amore per far capire alla figlia che non deve farsi strane idee sulla possibilità che questa società di nazisti possa accettarla.

Luca Massaro ha detto...

Dmitri, in quanto alla eventuale "vergogna" ho parlato per me, garantito.
Il mio susseguente è un tentativo di comprensione pseudo-sociologica, sicuramente limitato e inadeguato, per sopire la risposta istintiva: «Ma che cazzo ci venite a fà da 'ste parti se nun ve volete integrà a li usi e costumi locali, magari anco co' 'a pretesa d'emporre la vostra cazzo de sciaria a noiattri infedeli?» della quale - ecco - io un po' mi "vergogno" perché è una risposta che non risolve niente, sulla quale i populismi vari costruiscono - da decenni oramai - cartelli elettorali e susseguenti politiche fallimentari (ti anticipo anche dicendo che anche i riformismi vari, democratici e socialisteggianti, sono politiche fallimentari a tal riguardo - mi viene in mente, così a braccio - l'attacco "occidentale politicamente corretto contro la Serbia di Milosevic e vediamo adesso in Kossovo con quale risultato del cazzo).

Detto questo: non ho voluto spostare responsabilità, ma capire perché una madre arrivi a tanto. E pensavo: forse che i nostri attualmente annacquati costumi cattolici avevano, qualche decennio addietro, meno potere "repressivo"? Quanti di noi siamo stati cresimati perché così doveva da esse'?

La Bestia islamica fa ancora presa sulle genti perché è un potente surrogato di senso pesantamente alimentato da quei puzzoni di sceicchi pieni di petroldollari. Come scrive sapientemente Adonis, nell'Islam odierno «si politicizza la religione e si sacralizza la politica». Perché questo sia accaduto, rimando al suo libro.

dmitri ha detto...

So che ha parlato per te. Lasciamo perdere l'analisi dei fatti ché difficilmente ci capiremo e, se lo vorrai, torniamo al quesito, questa volta più diretto. Perché te ne vergogni? Perché Oriana Fallaci fa così schifo?
Anche un "fatti i cazzi tuoi" è una risposta accettabile.

Luca Massaro ha detto...

Ci provo.
Non ho detto che Oriana Fallaci mi fa schifo, tanto che - per certi versi - condivido il suo sguardo sull'Islam. Il punto della "vergogna" per me è un altro: il fatto che, dal suo punto di vista, è doveroso che l'Occidente in pantofole, per non soccombere, per non arretrare davanti alla "barbarie" deve necessariamente impugnare le armi in nome dei valori che lo costituiscono. E quali sono i valori per i quali battersi, fare squadra, respingere il nemico? Gli stessi che condussero alla guerra contro Saddam (e Assad)? O quale altro Dio-patria e famiglia da spillarsi sul petto come bandiera per dire al popolo armiamoci e partite?

Credo che, sostanzialmente, siamo di fronte a una guerra tra poveri globale determinata da fattori che ora non è il caso di tirare in ballo, tanto sai a cosa mi riferisco (e che a te non convincono).

Ciò detto, l'Islam - la sottomissione - è la religione che più mi inquieta e irrita.

Marino Voglio ha detto...

"perché è una risposta che non risolve niente"

risposte che risolvano io personalmente ne immagino molto poche - e si che la esercito costantemente, l'immaginazione...

Anonimo ha detto...

Caro Luca,

certo che L'Islam inquieta pure uno come !
Purtuttavia solo una sessantina di anni fa era pratica assai diffusa che i padri si togliessero la cinghia dei pantaloni.(da noi )
L'islam, inquieta ,perché volente o nolente dalla Rivoluzione Francese in poi un poco di laicismo , piaccia o meno si è introdotto nel nostro costume e nelle nostre tradizioni.
Ora bisogna vedere se quel poco di laicismo nostrano, non voglia assumere pure da noi l'abitudine della "cinghia dei pantaloni per diventare ed assumere esso stesso una visione escatologica, quella del Capitale.

caino

Luca Massaro ha detto...

@ Caino, appunto.

@ Marino
La risposta che potrebbe risolvere, ma che mi vergogno persino a pensare (forse anche tu), è la frase di Arnaud Amaury ['a Maurì!], attribuita anche a Simone di Montfort: «Uccideteli tutti: Dio riconoscerà i suoi». Pe' tenelli.

Marino Voglio ha detto...

bravo ciccio!!! io stesso oso molto più subtone.
(però non mi vergogno)