«L'ormai ex re del prosecco - che a partire dagli anni Novanta ha progressivamente trasferito patrimonio e aziende ai figli - si è presentato alla caserma della guardia di finanza di Vicenza assieme ai penalisti che lo assistono».
A volte, sotto l'effetto di un buon bicchiere (non di prosecco del cavalier Zonin), esagero e mi escono di bocca cose.
Per esempio: ne avessi facoltà, io domani alla figlia di Riina concederei il bonus bebè.
Stasera, per l'appunto, ho aperto una bottiglia di Placido Rizzotto rosso

prodotto nelle terre libere dalle mafie.
Ne avessi facoltà, io domani esproprierei tutti i tenimenti passati di mano ai figli di Zonin e sulle etichette delle bottiglie scriverei: vino prodotto nelle terre libere dai presidenti di banche che non sapevano nulla delle frodi compiute dai direttori operativi.
Serve a poco, lo so. Le mafie e il malaffare continueranno a esistere. Tuttavia, una gioia ogni tanto consola.
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