domenica 11 giugno 2017

Ci vuole mestiere

"Chi si è presentato non aveva la valigia degli attrezzi che occorre per entrare in una classe. Al concorso per l’infanzia il livello culturale dei candidati era basso, negli altri i commissari hanno rilevato una profonda competenza culturale ma uno scarso livello di preparazione di natura didattica".
[...]
L’interrogativo da porsi è su come si stanno formando a livello universitario questi insegnanti. Un tempo uscivano dai vecchi istituti magistrali, magari non solidi sulla teoria ma più preparati a insegnare. Ora siamo passati a una formazione eccessivamente tecnica e disciplinare. Ancora non abbiamo centrato l’obiettivo". Ma come è possibile che nemmeno con un “concorsone” si riescano a selezionare i docenti necessari alla scuola? "La fatica è improba e di fronte a tante bocciature ha poco senso – ammette Versari –. Il meccanismo è farraginoso, ma non è quello che ha determinato il fallimento. I bocciati non avevano le competenze fondamentali. Per entrare in una scuola ci vuole mestiere nel senso più alto del termine".

Solo di striscio, perché parlare della scuola italiana, tentare di dipanare la matassa, è più complicato che capire e risolvere la questione mediorientale. Mi preme soltanto far notare che mi sembra alquanto contraddittorio - come sostiene il provveditore agli studi di Bologna - rimproverare i candidati al concorso per titoli ed esami di non avere «la valigia degli attrezzi che occorre per entrare in una classe» e poi addebitargli di avere «formazione eccessivamente tecnica e disciplinare». 

Classico caso del cane o del gatto o del cazzo che si mordono la coda. Infatti, chi ha formato gli aspiranti insegnanti? Chi li ha licenziati con esami universitari e tesi? Chi gli ha detto e imposto: devi sapere questo e quello, si fa così e cosà? Soprattutto compra il mio libro di didattica sulle competenze dove c'è scritto come diventi competente?

Infine: se «per entrare in una scuola ci vuole mestiere nel senso più alto del termine», allora (suggerimento per il legislatore) a che cosa servono i concorsi? Anni e anni di precariato - e quindi di lavoro e quindi di mestiere e di esperienza - non sono più che sufficienti? E il vecchio tirocinio? E la meteora del TFA (a pago)?

No. Il concorsone era necessario, vero Matteo, vero Stefania? In particolare - per insegnare all'asilo - è necessario fare il test d'inglese. 

«You are assholes». 

Traducete questa frase.

4 commenti:

S. ha detto...

Ci vuole mestiere anche per fare il politico e nella rottamazione abbiamo perso molto.
sempre interessante passare da te.
buona estate.

Luca Massaro ha detto...

Grazie mille, cara S.
Buona estate anche a te.

Marino Voglio ha detto...

caporali contro uomini, luchino mio: "quello che sai, fosse pure un phd al mit, non è ti è sufficiente per diventare ME, caro Te...!"

Luca Massaro ha detto...

"Poveri, Noi" per parafrasare un titolo di un libello che molto mi garbò.