martedì 20 giugno 2017

Con preghiera di

- Buonasera Dio.
- Buonasera uomo.
- Che cosa pensi delle preghiere?
- In che senso?
- Ti piacciono?
- Non mi fanno né caldo, né freddo.
- Come mai, allora, la preghiera si è imposta come la principale forma di comunicazione tra noi e te, o Altissimo?
- E daje con questo Altissimo (poro Renato). Che cosa vi fa supporre che io sia altissimo? 
- Era per usare un superlativo assoluto.
- Lascia stare. Comunque: le preghiere, secondo me, sono una forma inutile di ossequio.
- Come si ossequiano i signori...
- Esatto.
- Ma tu essendo il Signore, meriti forme di ossequio adeguate, come le preghiere.
- Io farei anche a meno, dacché al novantanove per cento sono lagne inenarrabili. 
- Come il rosario?
- Chi Rosario? Dawson? Mica tanto lagna, lei.
- E del Padre Nostro che ne pensi?
- A tratti è passabile. La prima parte, per esempio, mi localizza (sono, infatti, nei cieli. Quali? Mistero della fede), mi santifica, mi sprona a governare l'universo. La seconda, invece, con tutte quelle richieste (Dacci , Rimetti, Non ci indurre, Liberaci) un po' mi infastidisce.
- Perché non sei in grado di soddisfarle?
- Riguardo al pane: non ci sono problemi, vedi quanto ne va sprecato. Riguardo ai debiti: risanare le banche, dalla Goldmann e Sachs, a Banca Etruria, mi sembra già abbastanza. Riguardo alle tentazioni: suvvia, che nel momento stesso in cui mi chiedete di non indurvi in tentazione, pregate, in cuor vostro, di essere tentati... e a buon fine. Riguardo al male, dovete capire una cosa: o sono un Dio d'amore e allora sono impotente, o sono un Dio onnipotente e allora il male è possibile. In vista di che cosa? Misteri della fede.
- Annunciamo la tua morte o Signore...
- Aspetta che mi tocco...
- ... proclamiamo la tua Resurrezione
- ... in attesa della mia venuta.
- Un Dio sacrilego.
- Macché: io sono tutto fuorché una faccenda seria.
- Un Dio antropomorfo.
- Non bestemmiare, please.
- Più ti parlo e più sei sfuggente.
- E lasciami sfuggire. Soprattutto: lasciatemi divertire. 
- Le preghiere, dunque, non ti divertono?
- No: mi tediano. Questo perché, contrariamente a quanto sostiene il Catechismo, la preghiera non eleva le vostre anime a me, ma le atterra nella mediocrità, perché figurati se io ho bisogno di sentirmi ripetere tutti i giorni, per x miliardi di volte al giorno, che io sono questo e quello: lo so chi sono. Piuttosto voi non sapete chi siete e che cosa realmente volete in quanto mortali che credono a me, perché così passa il caso della tradizione nella quale le vostre menti imberbi sono ficcate. Io, se esisto (a volte lo metto in dubbio, ma è una faccenda mia), vorrei interlocutori in grado di interloquire, non di ripetere a babbo morto sempre le stesse parole che nella ripetizione perdono ogni significato.
- Ma perché, allora, le autorità religiose parlano della bontà della preghiera, insegnandola e prescrivendola?
- Perché la preghiera costringe il pensiero dentro un riflesso condizionato. 
- Uhm. Questa frase mi dà pensare.
- E tu pensa. Anzi, no: prega.

4 commenti:

Marino Voglio ha detto...

" E daje con questo Altissimo (poro Renato)."

...rascel?

(so' ormai decrepito, lo so; ma complimenti per il triplo senso)

Luca Massaro ha detto...

Il Corazziere lo sentivo per riporto quand'ero piccoletto, che quand'era ospite in tivvù je toccava sempre ar povero Renato falla.

Olympe de Gouges ha detto...

la cosa meriterebbe anche una riflessione più seria. anche.

Luca Massaro ha detto...

Certo. Ma qui il registro è faceto per cui, ti prego, proponila tu.