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Guasto sulla linea adsl: una volta mi sarei disperato di più.
Che cosa faccio senza? Più televisione? No. Più letture extra rete? No. Più gite fuori porta? Nemmeno. Sto già fuori porta. E dentro la porta. Non ho aspettato certo Roberto Calasso a capire che quella del turista è una vita similmente virtuale a quella vissuta in rete.
E, dunque, come l'ammazzo il tempo, data anche l'ora in più di tempo che il ritorno all'ora solare [**] concede?
Ho telefonato due o tre volte a Durazzo, dove gentili operatori della compagnia telefonica alla quale sono abbonato mi hanno prima informato che avevo il diritto di parlare con altri operatori dell'Unione Europea - e io gli ho risposto di no, non ce n'era bisogno, ché forse gli europei, italiani compresi, saprebbero l'italiano peggio di voi e poi, in un certo senso, mi fa piacere che una persona extra Unione parli la mia stessa lingua - e, successivamente, essi mi hanno spiegato che sì, sulla mia linea c'è guasto e che gentilmente dovrei pazientare almeno settantadue ore (in pratica sino a domani, se va bene, slow-web). Nondimeno, nel frattempo, mi hanno assicurato che i loro tecnici si sarebbero impegnati a ripristinare quanto prima il servizio correttamente; e che si scusano per il disagio; e che - se potessero - mi offrirebbero pure un caffè. A Durazzo. Purché ci vada di corsa, a 20 Mbps.
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[*] Ho inserito il tubo di Paola Turci perché mi garba l'abbraccio finale.
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Fossi un duca con poteri esecutivi, lascerei sempre l'ora legale o solo la solare oppure introdurrei il sistema dei quarti d'ora, per stare più in linea con l'orologio biologico).