giovedì 18 gennaio 2018

Bruca Massaro


Momenti particolari della vita in cui si ha contezza che siano momenti particolari nello stesso momento che accadono, né prima né dopo, durante, e la percezione intera di qualcosa che cambia, dentro, orologio biologico e psicologico, un movimento diverso, un mutato atteggiamento faccia alla quotidianità e alle faccende che impone, o anche agli eventi che il politico, tramite il mediatico, sugli schermi, propone. Isolamento dell’io che fa i conti con se stesso, usando gli addendi d’impotenza e rassegnazione, consolazione e resistenza. 
Tutto si tiene, non avere niente da dimostrare perché non era stata fatta alcuna ipotesi su quello che avremmo potuto essere. Nessuna fede che abbia piegato la mente verso taluna o talaltra direzione. Essere franco coi propri limiti per non cedere alla menzogna che l’io potrebbe essere se volesse. Io non voglio – e finita lì. Non per cedere al vittimismo, ma è preferibile dare la colpa a se stessi, ai propri limiti, ai preferisco di no, sono stanco, chi me lo fa fare, che alle circostanze. Tanto oramai il filo a piombo del caso mi ha piombato qui, in questo spazio tempo e luogo e non mi chiedete di fare, viaggiare, essere, lettera o testamento. Quanta parte ancora di pensiero userò per conoscere me stesso?
Speriamo poca.
«Connais toi toi-même. Maxime aussi pernicieuse que laide. Quiconque s'observe arrête son développement. La chenille qui chercherait à bien se connaître ne deviendrait jamais papillon.» 

André Gide, Les Nouvelles Nourritures, 1935
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«Conosci te stesso. Massima tanto perniciosa quanto brutta. Chiunque si osserva, arresta il suo sviluppo. Il bruco che cercasse di conoscere bene se stesso non diventerebbe mai farfalla».



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