martedì 30 gennaio 2018

Le virtù della schiavitù

« [...] senza occuparsi del fatto che la proprietà privata dei mezzi di produzione conduce a compimento il suo dominio sugli uomini con le stesse pratiche conseguenze dello schiavismo antico». Olympe de Gouges.
Infatti, c'è chi si occupa della ragionevole ipotesi di un ritorno allo schiavismo, piuttosto che considerare uno scandalo la proprietà privata dei mezzi di produzione, dei mezzi di produzione, (scritto due volte, per i più avvezzi al fraintendimento).

Stronzi che si divertono con la fatica umana. E tuttavia, dalle loro modeste proposte, qualcosa di vero trapela. Dicono anche, con sicurezza:
«Le catene quindi esistono, e sono sempre presenti nella vita quotidiana».
Per questo, essi propongono di formalizzare le catene, al fine di responsabilizzare i padroni delle vite umane che sfruttano per i loro inderogabili bisogni di valorizzazione (e pulitura dei cessi e sfilettamento dei pesci).

E suggeriscono: siano dati alloggi e vitti e vestimenti e cure mediche e "formazione" (ma non troppa, come dicono a Cuneo) alle genti di cui ancora si abbisogna, nel concreto. 
Quanti miliardi saranno, precisamente? Troppi? Tutti non ci si fa a comprarli come schiavi? E quelli che avanzano? Ditomedioriente? Kabul? Club Mediterranée? Industria automobilistica tedesca sempre che non cambino idea e non preferiscano, come cavie, gli invertebrati?).

Intanto vadano a votare, poi si vedrà.

3 commenti:

Olympe de Gouges ha detto...

«siano dati alloggi e vitti e vestimenti e cure mediche e "formazione"»
questi sono proprio dei cretini: è il bisogno che costringe lo schiavo, formalmente libero, a vendersi a giornata
in ciò sta la netta superiorità della schiavitù moderna su quella antica

Marino Voglio ha detto...

ma no, dai.
si vuol costringere i poveri lorsignori a farsi carico dello smaltimento degli schiavi danneggiati o esauriti? magari abbandonando nottetempo la vecchia nutrice o lo sguattero ormai cieco in una piazzola dell'autostrada?
selvaggi.

Olympe de Gouges ha detto...

sempre caustico e conciso Marino