lunedì 16 novembre 2020

Reality show

«E così voi credete nella realtà... Mi affascinate, davvero»
Balzac

Tenersi lontano dalla realtà, in realtà, è un lasciarsi vicino a essa, e più la si evita e più si presenta, come se fosse ossessionata da noi e noi ce la troviamo sempre tra i piedi, fastidiosa, opprimente, fa di tutto per farsi notare, per farsi accorgere di esistere. È inutile che quel beccafico di padrone dica «raddoppiati in un anno gli abbonamenti digitali», senza dire, al contempo, decuplicato il crollo delle vendite in edicola - ma gli fa una sega, vero, signorino? Mica avrai comprato un altro giornale per gli utili, nevvero?
E poi anch'egli a dire che s'impegna a offrire ai lettori un'esperienza simile a Spotify, Amazon e Netflix, pari pari come quell'altro beccafico, già e ancora - li mortacci sua - ministro del brodo culturale italiano, il quale, un mesetto fa disse, che voleva fare «una Netflixe de la curtura italiana co' li sordi der ricoveri faunde» andasse a pijà 'nder culo al ricovero...

Ma vabbè, ma tant'è.

Ritorniamo a essa. Stamani, pausa caffè, io e una collega ci siamo abbassati la mascherina per berlo, d'altronde non l'hanno ancora fatte come le caramelle alla menta col buco al centro. Si avvicina a noi un'altra collega, mi saluta, ma alla collega presente, che sta posando la tazzina, le si rivolge con un «Buongiorno, ci conosciamo?». «Sì, da due mesi», le risponde questa ridendo. «Ma tu guarda: è la prima volta in due mesi che vedo il tuo viso, non ti avevo riconosciuta», si giustifica l'altra, con un leggero imbarazzo.
È così: con la mascherina sul volto, se parliamo con persone conosciute, conversiamo ricostruendo, più o meno consciamente, i lineamenti e i movimenti facciali di sempre; mentre con le persone che non conosciamo, o conosciamo da poco, la mascherina gioca un ruolo di camuffamento della realtà, o, forse, di nascondimento. Per fortuna, coi bambini, il nascondino con la mascherina funziona sino a un certo punto. Quando, poco convinto, brontolavo alcuni che avevano fatto un simpatico scherzo a un compagno, uno di loro mi ha detto: «Maestro, si vede che ridi con gli occhi». È stato uno dei momenti più alti della mia carriera.

2 commenti:

Marino Voglio ha detto...

...credo che anche se un giorno tutto questo finirà conserverò l'uso della mascherina. tanto ormai sono abbestanza vecchio da farla passare per una ubbia senile.

Luca Massaro ha detto...

nei luoghi affollati o "chiusi" sarà utile portarla anche in futuro, in fondo i giapponesi lo facevano anche da prima; il punto sono le chiusure assurde di questo e quello, e il dover avere un motivo per spostarsi anche nel proprio comune...