domenica 1 novembre 2020

Rospi e cornacchie

Stare appostati come cornacchie in attesa che un rospo sia schiacciato sull'asfalto per andare a beccarne la carne frollata dagli pneumatici, finché l'asfalto ritorni più bello e pulito che pria: questo è il passatempo preferito di chi non ha niente da dire ma sta sui social media a vedere che cosa dicono gli altri, stronzate comprese.
Oggi, il rospo schiacciato è stato il presidente della regione Liguria, il quale ha scritto un tweet idiota (o gliel'hanno scritto i social media manager dalla regione Liguria pagati: peggio per lui) e, in due secondi, è stato becchettato centinaia di migliaia di volte dalle cornacchie, maschie e femmini. Eppure - al mio avviso garrulo di beccofrusone - se quel tweet si fosse concluso a metà


il rospo avrebbe continuato a saltellare dall'altra parte della strada senza essere schiacciato, con somma trestizia de le cornacchie appostate, le quali non avrebbero avuto di che sfamarsi in questa grigia domenica di Ognissanti.
Invece, forse abbagliato dai fari (spenti) della recessione e depressione economica, il Toti è andato a rimpozzare in un discorso da stronzi, sullo sforzo produttivo del Paese (cosa che, onestamente, fa pensare all'Italia seduta sulla tazza cesso a ponzare dpcm a ripetizione).


Ecco: non so se ancora si senta beccare sull'asfalto gli ultimi rigagnoli di sangue rimasti dello sventurato che è andato a toccare un nervo sensibile dell'indignazione general. Per carità: parlare di non indispensabili è sempre, non solo politicamente scorretto, ma umanamente assai deprecabile. Quindi, non dico che non sia giusto scalpitare, indignarsi e beccare di brutto, soltanto, a tal riguardo, in relazione agli scartati dalla produzione, sarebbe auspicabile non una sensibilità estemporanea, come una eiaculazione che dura cinque secondi sulla timeline e poi basta, bensì un'attenzione costante al problema dello sfruttamento capitalistico dimostrato, in maniera irrefutabile, da Marx nella sua teoria dell'accumulazione e del lavoro salariato, giacché lo sforzo produttivo, checché ne dicano le anime belle intellettuali del pensiero egemone, è prodotto solo dalla forza lavoro sfruttata, malpagata, frustrata, repressa, derisa, picchiata e derubata...  (e ti amo Mario) che voi volete far stare a casa per proteggere gli anziani, accontentandosi dei ristori governativi (elemosine) e senza nemmeno pensare alla rivoluzion. Ah, no! Non si deve protestare! Non si devono spaccare le vetrine! La rivoluzione si fa in casa, con le ciabatte di Tony Pons.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Perché non si tiene conto del passato...un passato che è la base dell'Italia di oggi che senza l'azione di quegli anziani di cui Toti parla, non avrebbe quel che di buono è rimasto in questo paese. Oggi non sono indispensabili ma in passato hanno dato. Ma chi lo vota questa sottospecie di "cosiddetto politico??".

Luca Massaro ha detto...

Chi lo vota? È passato poco più di un mese dalla sua trionfante rielezione.
Comunque a me Toti stava sul cazzo quand'era portavoce; come presidente di regione, a parte queste cadute, è meglio di tanti altri, soprattutto di quello su in Lombardia.

Anonimo ha detto...

Con questo criterio non potremo parlare di nessuno perché sappiamo che c'è sempre chi agisce peggio. I soggetti in questione vanno presi singolarmente nell'ambito delle loro azioni, e il confronto è scontato che l'individuo ha sempre la meglio se lo si mette a confronto con altri dove sin troverà sempre chi fa peggio.