Ancora una volta, la nostra cara, amata repubblica fondata sul lavoro, premia i cavalieri e mai i cavalli. Ma è giusto così: se essa si fonda sul lavoro è naturale che il lavoro stia sul fondo del mar e a galleggiare sia qualcos'altro, ad esempio chiazze di greggio, brandelli di plastica, mascherine usate e venticinque pezzi di m... materia organica che ondeggiano or qua, or là.
lunedì 31 maggio 2021
domenica 30 maggio 2021
La speranza delle idee
Nessuno tocchi Speranza; ma con le idee che lui ha e che impone al ministero che dirige, beh, ci accenderei volentieri il fuoco. In particolare a quella messa in pratica (chissà su suggerimento di chi) di ricorrere al Consiglio di Stato per opporsi alla decisione del Tar del Lazio in favore delle cure domiciliari precoci anti coronavirus
sabato 29 maggio 2021
Disertare non è mai stato così bello
La scïenza (mi raccomando alla dieresi).
La guera (con una ‘r’ sola).
Il senno (con tutte e due le ‘n’).
venerdì 28 maggio 2021
Sangue e merda
La ragione principale per cui le forze politiche presenti in parlamento sono favorevoli al protrarsi dello Stato di Emergenza - Stato di Emergenza che, come un gorgo, ha fatto confluire tutti i partiti* in una grande coalizione di governo guidata dal più acclamato Uomo delle Istituzioni presente sul mercato - è perché esso fornisce (o almeno sembra) ai partiti, legittimità e consenso con poca spesa grazie a un'azione politica che asseconda e favorisce gli stati della paura convogliata nella popolazione per il tramite di una continua, nauseante pasturazione virologa che i media (classici e social) spargono a iosa.
Una politica "facile" basata sul presente, che non costruisce o programma un cazzo di nulla, protesa com'è a pubblicizzare sui social un attivismo quotidiano fatto di celebrazioni, incontri, festeggiamenti, con il vestito giusto nel posto giusto, il casco in testa se c'è da vedere un cantiere, il vestito nero se c'è un funerale, il sorriso se arriva il calciatore o la cantante, l'aspetto contrito se c'è da ricordare una tragedia, sempre con l'atteggiamento e l'aspetto da sepolcro imbiancato, belli a vedersi da fuori, «ma dentro sono pieni di ossa, di morti e di ogni putridume».
Una politica di merda e con poco sangue, se non quelle poche gocce - che fanno ettolitri - stillate dopo milioni di iniezioni vaccinali. Scemi che chiamano i vaccini cura (ToscanaSiCura un cazzo, stupidi). Le cure, che ci sono, sono un'altra cosa, ma sono ostracizzate, o convogliate in un unico protocollo ospedaliero che gonfia il potere burocratico sanitario dei direttori di dipartimento delle asl e degli algidi primari gallonati che saranno, prima o poi, fregiati di stellette come il generale Figliuolo.
Una politica affetta da paternalismo autoritario che non si fida della gente e che, per questo, la rinchiude e osteggia con norme, procedure, divieti, obblighi, lettere, certificazioni, impedimenti, ostacoli, eccetera. Una politica che ha rotto il cazzo nel profondo dell'anima ma che non si può neanche più mandare a fare in culo giacché il vaffanculo è maggioranza nel Parlamento. Un vaffanculo alla rovescia, quello della politica verso i cittadini che, consapevoli o meno, entusiasti o disillusi, sono più capaci d'indignarsi e ribellarsi contro chi ha il naso fuori della mascherina che contro coloro che, con le mascherine tricolori, celebreranno il due giugno ai Fori Imperiali o nelle piazze di ogni città.
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* Tranne uno, che certo non è all'«opposizione», ma si è defilato perché ha sporto il naso su un sicuro, futuro vantaggio elettorale dalla faccenda.
lunedì 24 maggio 2021
Per non soccombere alla follia oggettiva
La situazione politica, sociale, economica e culturale è tale che, per non lasciarsi prendere dallo scoramento, è necessario munirsi di microresistenze individuali, di allontanamenti, di distacchi, per riuscire a sopravvivere nella finzione di sentirsi liberi e indipendenti dalle forze dominanti, dalla burocratizzazione dell'assurdo, dalla sanitarizzazione del vivente, dalle facce di culo immutandate dei politici e dei giornalisti che declamano sui media vecchi e nuovi le loro gesta, la loro responsabilità, la loro tabella di marcia verso il marcio. Mi fanno tanto schifo, mi danno talmente uggia e fanno tanta rabbia che, anziché bestemmiare e sfanculare tutto il giorno per l'assurdità continua della situazione e di come essi ne approfittino per cercare legittimità e consenso, che - come sapete - corro.
Come scrive Adorno (Minima moralia, 128, secondo paragrafo) «[...] quando cominciai a riflettere, mi rese sempre felice la canzone che comincia con le parole "tra il mondo e la profonda, profonda valle": la storia delle due lepri che, mentre si sollazzano sull'erba, sono abbattute dal cacciatore, e, quando si rendono conto di essere ancora in vita, scappano via. Ma solo più tardi ho compreso il monito contenuto in quella storia: la ragione può resistere solo nella disperazione e nell'eccesso; occorre l'assurdo per non soccombere alla follia oggettiva. Bisognerebbe fare come le due lepri; quando cala il colpo, cadere follemente come morti, raccogliersi e riprendere coscienza, e, se si è ancora in grado di respirare, scappare a tutta forza. La forza dell'angoscia e della felicità sono la stessa cosa: la stessa apertura illimitata - intensificata fino al sacrificio di sé - all'esperienza, in cui il soccombente si ritrova. Che cosa sarebbe una felicità che non si commisurasse all'incommensurabile tristezza di ciò che è? Il corso del mondo è sconvolto. Chi vi si adatta con prudenza, si rende partecipe della follia, mentre solo l'eccentrico sarebbe in grado di resistere e di imporre un alt all'assurdo. Egli solo potrebbe capacitarsi dell'apparenza del male, dell'irrealtà della disperazione, e rendersi conto, non solo di vivere ancora, ma dell'esserci ancora vita. L'astuzia delle lepri impotenti riscatta - con le lepri - anche il cacciatore, a cui invola la sua colpa».
a duecento metri dall'arrivo della 24 |
giovedì 20 maggio 2021
Ma i francesi non s'incazzano?
Ispettore: «Dovremo arrivare a una conclusione conciliante? Ha detto così? No, no, non è possibile. Ma d'altro canto non voglio dire che lei debba disperare. No, certo. Perché dovrebbe? È soltanto arrestato, nient'altro. Questo le dovevo comunicare, l'ho fatto, ho udito anche come l'ha presa. Per oggi basta. E possiamo accomiatarci, sia pure provvisoriamente. Adesso penso vorrà andare in banca».
«In banca?» domandò K. «Credevo di essere arrestato [...] Come posso andare in banca se sono arrestato?».
«Ah, vedo» disse l'ispettore, «lei mi ha frainteso. Certo, è in arresto, ma ciò non deve impedirle di attendere al suo ufficio. Non dev'essere neanche ostacolato nel suo solito tenore di vita»
Il processo, capitolo 1.
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Ho visto che, in Francia, per far rispettare il coprifuoco (e in Francia, in questa stagione, alle 21 è giorno pieno), l'Autorità ha ordinato alla police di sgomberare i locali e le piazze. E i gendarmi sono muniti di mitra.
Ma i black bloc che fine hanno fatto?
martedì 18 maggio 2021
Senso
Premesso che io ho letto il titolo con la "f" al posto della "h", non capisco come potrà essere evitato e non mi dolgo certo per questo e, soprattutto, non si accusino gli elettori perché non voteranno Pd.
Forse che titoli del genere sono prodotti specificatamente per far scivolare meglio la supposta nel parterre degli scarsi e-lettori dei giornali padronali, tutti a modino e coccardine post-resistenziali e senza rutto libero dopo i pasti?
domenica 16 maggio 2021
Piazza Kafka
Rileggo e trascrivo alcuni passi de Il processo [traduzione di Ervino Pocar] che fanno parecchia luce per le strade e le piazze buie d'Italia, d'Europa in molti casi, del mondo intero forse.
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... riconosceva quasi all'estraneo un diritto di sorveglianza...»
«Lei non può uscire, è in arresto.»
«E perché mai?»
«Non abbiamo il compito di dirglielo. Vada nella sua stanza e aspetti. Il procedimento è ormai avviato e lei saprà tutto a suo tempo».
Che razza di gente era? Di che cosa parlavano? Che autorità rappresentavano? Eppure K. viveva in uno Stato legale, dappertutto regnava la pace, le leggi erano tutte in vigore, chi osava assalirlo in casa sua?
... nell'agitazione non riuscì a trovare subito proprio i documenti personali che cercava. Infine trovò la sua tessera di ciclista ed era già sul punto di tornare con essa dai custodi, ma il documento gli parve troppo meschino e continuò a cercare finché trovò l'atto di nascita.
«Possibile che non voglia adattarsi alla situazione e miri, a quanto sembra, a irritare inutilmente proprio noi che tra tutte le persone di questo mondo siamo forse i più vicini a lei! [...] Noi siamo impiegati in sottordine, ci intendiamo poco di documenti personali e nella sua faccenda non abbiamo altro da fare che sorvegliare lei dieci ore al giorno, e perciò siamo pagati. Ecco che cosa siamo, ma non per questo siamo incapaci di intendere che le alte autorità dalle quali dipendiamo, prima di ordinare un siffatto arresto si informano molto esattamente intorno alle ragioni dell'arresto e alla persona dell'arrestato. Errori non ne avvengono. Le nostre autorità, per quanto le conosco, e ne conosco soltanto i gradi più bassi, non cercano già la colpa nella popolazione ma, come dice la legge, sono attirate dalla colpa e devono mandare noi a fare i custodi. Questa è la legge. Come potrebbe darsi un errore?»
«Codesta legge non la conosco», obiettò K.
«Tanto peggio per lei», disse il custode.
Per non essere schiavi
Il faut être toujours ivre. Tout est là : c'est l'unique question. Pour ne pas sentir l'horrible fardeau du Temps qui brise vos épaules et vous penche vers la terre, il faut vous enivrer sans trêve.
Mais de quoi ? De vin, de poésie ou de vertu, à votre guise. Mais enivrez-vous.
Et si quelquefois, sur les marches d'un palais, sur l'herbe verte d'un fossé, dans la solitude morne de votre chambre, vous vous réveillez, l'ivresse déjà diminuée ou disparue, demandez au vent, à la vague, à l'étoile, à l'oiseau, à l'horloge, à tout ce qui fuit, à tout ce qui gémit, à tout ce qui roule, à tout ce qui chante, à tout ce qui parle, demandez quelle heure il est ; et le vent, la vague, l'étoile, l'oiseau, l'horloge, vous répondront : « Il est l'heure de s'enivrer ! Pour n'être pas les esclaves martyrisés du Temps, enivrez-vous sans cesse ! De vin, de poésie ou de vertu, à votre guise. »
Charles Baudelaire, Le Spleen de Paris, XXXIII
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P.S.
Avrei voluto dedicare il poemetto a Roberto Speranza, ma non l'ho fatto ché egli sceglierebbe sicuramente la virtù.
mercoledì 12 maggio 2021
La vita e le regole
«I diritti fondamentali si pongono a presidio della vita, che in nessuna sua manifestazione può essere attratta nel mondo delle merci.»¹
Penso che se Stefano Rodotà, non tanto fosse diventato presidente della repubblica (gli fu negato, dalla sinistra), fosse ancora vivo, forse (e dico forse), il coro unanime in favore dello stato d'emergenza, delle misure restrittive connesse, degli obblighi vaccinali e delle tessere lasciapassare, comincerebbe a stonare o a scorreggiare un po'.
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da La vita e le regole. Tra diritto e non diritto, Feltrinelli, 2009
lunedì 10 maggio 2021
Perfetto non sono
Non pensavo che ancora ci fossero in giro tanti aficionados di Renzi. Giornalisti intellettuali mezzi filosofi cirillini ci. Se ne trovano sui social e mal me ne incolse allorquando osai replicare a un cinguettio di uno che, per togliere un po' di guano della immerdatura nazional popolare da cui Renzi è ricoperto, riporta una citazione di René Girard per sostenere l'ipotesi ch'egli sia un capro espiatorio e che tutti gli schizzi di merda che gli arrivano addosso siano stereopiti della persecuzione (vedi l'ultima, inutile e uggiosa, intercettazione pubblicata da Report in cui si sente Berlusconi dire che Renzi farà cadere il governo Letta e diventerà a sua volta presidente del consiglio).
Ma bellini che sono... fanno a gara a prendere le parti della vittima per difenderla con il proprio acume e spirito critico liberal e non si accorgono di essere nient'altro che degli infimi superciuk, ma con minore levatura morale e fiato ben peggiore.
La cosa simpatica è che, se gli fai notare che hanno la fiatella, mica ti ringraziano, no: ti dicono prima "cretino" e poi "trollino" e poi ti bloccano e mandano scagnozzi a darti dell'«imbecille».
43Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; 44ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, 45perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. 46Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? 47E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? 48Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste. (Mt, 5)
Purtroppo, dato che perfetto non sono, auguro loro soltanto che siano rinnovati i finanziamenti pubblici all'editoria da questo governo e prossimi venturi, finché la Repubblica fondata sul lavoro sussisterà.
venerdì 7 maggio 2021
Gialleggiare
I ranuncoli, che gialleggiano sulle distese verdi dei campi a riposo, fanno le veci ai raggi del sole nascosto dietro le facce di cobalto trasportate dal grecale. Pioverà? Oppure il cielo presto sarà liberato da questa moltitudine informe? Intanto camminiamo e, insieme, guardiamo la linea dell'orizzonte, dove il cielo è più chiaro e fa credere che presto lo sarà anche su questa strada. Due gocce, di cui una di dubbia fattura. Piscio di rondine o di quella cornacchia che si è appena alzata in volo perché spaventata dal mio arrivo, intenta com'era a piluccare la carne frollata di un povero riccio arrotato chissà quante ore fa? Mi pulisco con un fazzoletto di carta e non vedo segni particolari, a parte l'umido. Gocce di pioggia, mi rassicuro, però non molto. Il grigio tocca terra e quindi rifugio ancora lo sguardo sui ranuncoli che ondeggiano sulla spuma vaporosa del vento, certi che neanche una capra di passaggio li mangerà. Resistono e illuminano come le dinamo di una volta, a tratti, più o meno forte a seconda della pedalata. Sono tanti, migliaia, e velenosi, come i virologi. Però più bellini e se ne possono fare tanti mazzettini da portare negli studi televisivi o ai cimiteri dell'istat.
mercoledì 5 maggio 2021
Salvo
Art. 16 Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza.
Negli articoli in cui si trova scritto «salvo», la Costituzione limita, diminuisce la sovranità del popolo per aumentare il potere di chi lo rappresenta.
La Costituzione non è dalla parte del popolo, ma del suo contenitore: lo Stato. Ed è cosa propria di uno Stato affamato di legittimità cercare, per via legislativa... no anzi: governativa e d'urgenza, motivi per limitare libertà e diritti dei cittadini.
Aldilà delle convenienze politiche e di bottega che hanno caratterizzato gli ultimi tentativi di modificarla, da ignudo vivente che parla la lingua in cui si dice mamma e babbo, credo che sia urgente correggere o meglio: riscrivere la Costituzione a partire dai principi fondamentali.
domenica 2 maggio 2021
Piazza social
Nei luoghi della solitudine quali i social, mi accade spesso di leggere commenti ai fatti salienti del giorno e, caso vuole, che oggi molti abbiano commentato sulla vincita del campionato dell'Inter, in particolare dei festeggiamenti in piazza Duomo, a Milano.
- Quanta gente!
- Io non ho parole!
- Che dementi!
- Perché la polizia non fa rispettare le regole? Perché non disperde l'assembramento con delle cariche come fa quando protestano i lavoratori e in Valsusa?
A ciascuno di questi commenti avrei voluto rispondere, ma ho lasciato perdere, ché la solitudine social è difficile da scalfire. Lo faccio qui, seguendo l'ordine.
- Che bello!
- Non è vero: ne hai quattro, del cazzo, più un punto esclamativo.
- Intelligente sarà lei, s'informi.
- Perché la polizia ha sempre avuto riguardi per i "tifosi", ché non disturbano l'ordine costituito, anzi. Ma a parte questo, non so come interpretare il richiamo alle proteste dei lavoratori e dei cittadini della Val di Susa: le denigrate e quindi approvate la dura risposta dei celerini, oppure vorreste che le proteste avessero un analogo trattamento di riguardo e potessero occupare le piazze e le strade per manifestare liberamente il loro dissenso? La prima che ho detto, merde?
sabato 1 maggio 2021
Fiore di maggio
Con una propaganda a tambur battente, usando tutti i media disponibili, complice anche gli affanni delle terapie intensive e della forzata ospedalizzazione (e burocratizzazione sanitaria, che ha prodotto un assurdo numero di protocolli - e di ricoveri) della malattia, hanno fottuto la mente di gran parte della popolazione con la paura di ammalarsi e morire. Di qui l'interventismo parossistico governativo, ché non gliene frega un cazzo alla politica se la gente muore - succedeva, succede, succederà: dicono i "dati" istat, mediamente un seicentomila di morti all'anno negli ultimi dieci anni, solo non c'erano bollettini a ricordarlo.
Essi (i poteri) hanno fatto e fanno uso di tutti i mezzi (soliti) a disposizione: stato d'emergenza permanente, notiziari martellanti bollettini con la conta dei morti, filmati di corsie d'ospedale e di sale di rianimazione, medici e infermieri sudati e stremati, ambulanze, sirene, pronti soccorsi, facce addolorate, prefiche, virologi prezzolati e beccamorti, matematici, statistici che si attaccano ai dati come gli astrologi alle costellazioni; i vaccini sperimentali obbligatori; gli opinionisti ondivaghi che adeguano l'opinione a seconda di come si muove il mare dell'opinione pubblica.
Hanno rotto i coglioni, tutti, soprattutto coloro che abusano della retorica dell'emergenza per consolidare la legittimità di potere, che mostrano - con slogan vari, video e foto - come si prendono cura delle persone, ingabbiandole dentro le sbarre dei protocolli, delle sicurezze, delle procedure, degli sbarramenti e delle chiusure. Facce di culo di vario tipo che nessuna mascherina del cazzo potrà mai nascondere, sindacalisti compresi che immagino oggi ricorderanno qualcosa, chissà cosa, chissà perché.
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