mercoledì 18 febbraio 2009

Lamentazioni democratiche



Mi rincresce Walter. Ci hai provato, hai fatto del tuo meglio, anche se è servito a poco. Tutto è molto complicato e per questo occorre ripartire da pochi, semplici punti essenziali. A mio avviso, la prima cosa da fare è considerare che una grande fetta di coloro che hanno votato PD non vogliono più interferenze vaticane a determinare la guida politica del partito. Occorre mettere tutti i cosiddetti teodem spalle al muro o fuori della porta. Si perderanno ulteriori consensi? Pazienza, ma si riguadagneranno punti fermi, oserei dire ideali. Ascolta: non sono stati i crolli elettorali a farti prendere questa decisione, caro Walter. Non lo credo. Sono stati tutti questi tentennamenti, questo ondivagare tra posizioni inconciliabili, tutto questo annaspare in cerca della sintesi. Io credo che i veri cattolici democratici siano i primi a essere intolleranti coi vari Rutelli, Binetti eccetera. I veri democristiani di sinistra (perlomeno quelli di una volta) non hanno mai abdicato in favore delle pretese vaticane contro la laicità dello Stato (se sbaglio, correggimi). Il fallimento del progetto del Partito Democratico deriva dalla mancanza di ideali forti, di punti di riferimento precisi. Se tu avessi espulso dal partito coloro che parevano (e paiono) orientati a votare a favore di questa proposta di legge vergognosa sul testamento biologico, ancora saresti al tuo posto, te l'assicuro. E questo perché avresti ritrovato quel fermento giusto, quella carica ideale che rende forti anche nei momenti di crisi e di sconfitta. Avresti in pratica dimostrato di dare una linea al partito, di indicare una rotta. Questo non è avvenuto e, probabilmente, nemmeno avverrà col futuro segretario (figuriamoci se avviene ora con Franceschini). Mi viene quasi da piangere. Ieri sera a 8½ la Bindi si ostinava a dire che su certi temi non ci può essere una disciplina di partito, che occorre sempre trovare una mediazione, che le posizioni divergenti sono una ricchezza, che la Sinistra in Europa non è in nessun luogo maggioritaria (dimenticava la Spagna). Ecco, ascoltandola, ho capito che l'unica soluzione è sfasciare il progetto del PD a costo di una lunghissima traversata nel deserto. Bisogna mostrare fino in fondo agli italiani che esiste una differente maniera di vedere le cose, d'intendere la politica, la vita; che esiste la possibilità di essere uno Stato libero e indipendente da ogni intromissione ecclesiastica; che esiste la possibilità di essere finalmente cittadini veri, adulti, liberi, responsabili. Democratici.


Noticina a margine.
Questo post di Speculum Maius mi ha ispirato questo commento che mi permetto di aggiungere in calce a quanto scritto sopra.

Volare alto: proprio così. Il PD non ha tentato per ora nemmeno di decollare, dacché inchiodato a terra in cerca della Sintesi. Dissento un po’ dalla presunta assenza di «carisma». Mi dirai: Obama. D’accordo. Ma Zapatero? Secondo me, viene prima la chiarezza, l’ideale, la meta, lo scopo, la direzione. E il difetto principale di Veltroni, come capitano, è stato di non aver levato le àncore, le zavorre alla nave democratica.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi trovi d'accordo su quasi tutto. La mancanza di spina dorsale di questo pasticcio chiamato Pd, la perdita di identità che esso comporta, i teodem, i tentennamenti nella definizione di una linea politica, i protagonismi di alcuni personaggini, le candidature discutibili, la poca chiarezza programmatica, la svolta centrista e governativa mentre si andava verso la sconfitta. Aggiungo solo una considerazione. Il Pd è l'immagine del fallimento culturale, prima che politico, di una intera generazione ex pci. Non credo che Weltroni sia esente da colpe, anzi. Continuo a pensare che, forse, senza le sue insensate accelerazioni durante il governo Prodi (su sicurezza o sul rapporto con la sinistra) quest'ultimo, forse, non sarebbe imploso. Continuo a pensare che l'idea di allearsi con Di Pietro per tenere nel carrozzone Binetti e Radicali rifiutando alleanze con la sinistra per un pugno di voti sia stato un errore storico e politico gravissimo. Spero che imploda questo pasticcio e che si tiri dietro tutta la sua classe dirigente piena di politicanti fallimentari. Spero che un giorno si possa tornare, finalmente, a sentirsi tutti di sinistra e non come ora divisi tra "sinistri", "sinistrati" e ex di qualsiasi cosa.

Luca Massaro ha detto...

Mi unisco alle tue speranze.
:-)

sam ha detto...

Caro Luca, ti ho letto questa mattina prima di infilarmi in classe... stanco...stufo...impaziente di mandare tutto alle ortiche, magari cercando conforto in questo possiblie e nuovo trasferimento che sai. E mi sei stato di sollievo. Così m'arrivano certe notizie e mi rallegrano, al momento!
Ma porca miseria! Vorrei una ragione duratura, una per tornare, per rivendicare il prestigio, il genio di un'Italia che per lavoro devo difendere, e senza merito. Una ragione per me, per trovare il coraggio che ho avuto nel partire. E sentirmi ancora "bello".

Luca Massaro ha detto...

caro Sam, ragioni politiche, civili ne trovi ben poche nell'Italia di oggi, se non quelle dell'indignazione. Il tuo pensiero di ritorno sarebbe davvero una sfida, ora poi che dalle tue parti si apre, nonostante la crisi, una stagione di speranza, con Obama che solo a guardarlo mette bene (e tu che hai vissuti in pieno gli anni dell'era bushiana).
La ragione dev'esser dentro te.