martedì 17 febbraio 2009

Vox populi, vox Dei



Come ogni serio studio del fenomeno religioso rileva, la massima Vox populi vox Dei significa, appunto, che dietro ogni volere di Dio si nasconde il volere del popolo, della moltitudine, della folla scatenata che lincia ogni volta il capro espiatorio di turno.
Che cos'è che fa di Giobbe prima un idolo e poi una vittima? Dio, cioè il popolo.
Questo sacro meccanismo d'innalzamento di un individuo col suo successivo (nel tempo di crisi) abbassamento e vittimizzazione, funzionava benissimo nel religioso primitivo. Dopo la Crocifissione di Gesù, si è via via depotenziato e adesso, praticamente, non funziona più. O meglio: funziona a basso regime. Le gerarchie ecclesiali e politiche di ogni genere cercano continuamente di riattivare questo meccanismo, dacché esso garantisce loro il perpetuare del potere, della gerarchia, del Degree. Muoia un solo uomo, insomma, è la formula magica di ogni politica, di ogni religione che si rispetti. Tuttavia ormai non può più essere applicata, perché non è più possibile oggi raggiungere (perlomeno nei paesi democratici) l'unanimità contro un solo responsabile di qualsivoglia crisi (sacrificale, politica, economica, ecc.).
Dove voglio parare con questo discorso? Al fenomeno Berlusconi. Alla sua fortuna di vivere in questa dimensione storica: non raggiungerà mai l'unanimità, ma sempre la maggioranza relativa. Sarà questo che gli consentirà di andare avanti e di perpetuare il suo dominio. L'unico modo che abbiamo di vederlo sconfitto è auspicare che raggiunga un' effettiva unamimità, una maggioranza bulgara o coreana, un consenso vertiginoso pari a più del 90% della popolazione. Solo allora, una volta raggiunta la cima dei vertici di idolatria mediatica, basterà probabilmente togliere una piccola tessera del domino (dominio) sul quale si regge, per veder crollare tutto, per vederlo precipitare là dove finiscono tutte le pietre che rotolano.
Ha solo una fortuna: vivere in una società di diritto nella quale, grazie alla sua potenza di fuoco economica e al suo potere politico, può sguazzare tranquillo e indisturbato. L'ultimo vero capro espiatorio della politica italiana è stato Craxi; e anche di questo Berlusconi dovrà essergli debitore.

P.S.
Mi tocca rimpiangere, dopo Andreotti, anche Craxi, per delle ragioni toto coelo diverse da sua figlia Stefania.

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