domenica 14 aprile 2013

Rabbia, pena, schifo, malinconia

Come molti già sanno, a parti invertite, cioè: se la maggioranza parlamentare l'avesse il Pdl (più Lega Nord), questa settimana avremmo avuto Berlusconi Presidente della Repubblica. 
Quindi nessun rispetto per favore, nessun timore di divisione, lacerazione: siamo già divisi, perché è necessario essere divisi, irreversibilmente separati da Maurizio Sacconi.
Non mi piace Amato (Giuliano) nonostante abbia letto I sonnambuli di Hermann Broch. Non mi piace Marini (Franco) perché è una sorta di Bertinotti democristiano. Prodi mi piacque come cavallo anti Berlusconi (2 su 2, grande), ma capisco che. Gli altri... lascio perdere, tanto non vale niente questo giochino.

Però ieri sera Gino Strada mi è piaciuto quando a Fazio - che gli ha domandato scherzosamente quale sarebbe stato l'incipit del suo primo discorso se diventasse presidente - ha risposto (dal ventesimo minuto in poi):
«Mah, io direi [agli italiani] che non sarei il Presidente di tutti. Direi che non sarei il Presidente di ladri e di corrotti; che non sarei il Presidente della guerra e dei licenziamenti, della violenza sui poveri, sulle donne, sui minori; che non sarei il Presidente di chi calpesta la legge e non rispetta la Costituzione. Mi piacerebbe essere il Presidente della Cosa Pubblica, dei diritti di tutti e non dei privilegi di pochi».
Amen.

Musica di sottofondo: stasera m'è presa così.

2 commenti:

siu ha detto...

Un bacio in fronte a Gino Strada, per le sue intenzioni che dimostrano da sole come mai non salirà giammai, uno così, sul colle. E uno a te, per questo Claudio Lolli che non ascoltavo da un po', ma non da molto.

Luca Massaro ha detto...

Ricambio :-)