giovedì 1 marzo 2018

Io non diffido

MATTIA FELTRI
«Le ricorrenti cronache dalle scuole, di alunni maneschi coi professori o di maestre antifasciste per passatempo che augurano la morte ai carabinieri nell’Italia gioconda d’oggi, in cui per fascismo la morte non la rischia nessuno, se non qualche immigrato, mi suscitano diffidenza.» [grassetto mio]

Da padre stronzo, figlio testadicazzo o viceversa?

Dato che egli diffida di certe questioni, io diffido di chi diffida. Oh, non temete, non cadrò nella trappola vota sennò vince la destra, vince Berlusconi, vince Grillo e Casa Eliot. 
Io contribuii a far vincere il PD nel 2013 e ancor devo spurgarmi, per cui, lassate perde me, e tuffiamoci in una delle questioni verso le quali Feltri Mattia nutre diffidenza.

L'insegnante che ha gridato «dovete morire» alle forze dell'ordine, che tanto scandalo ha provocato e tanta carne da braciere elettorale ha dato alle penose destre nostrali (liberali una sega) e pure a quelli tutto ordine e distintivo della sinistra di governo e di governo di scopo (elettore vota me che dopo ti scopo), che volete fare: por'ella, ha sbagliato, non doveva gridare tali nefandezze contro quei poveri figlioli in divisa che tutelavano l'ordine anche per lei (forse). Essi facevano il loro dovere, quello di contenere i disordini di piazza e menare qualche manifestante. Magari, avendo come contraddittorio i giovini dei centri sociali, essi (le forse dell'ordine, intendo) non lo facevano controvoglia, si sa, in tutti i lavori, anche nei peggiori, ci sono cose che si fanno più volentieri di altre; ad esempio, se i celerini godono di più a manganellare quelli dei centri sociali anziché i fascisti e i naziskifosi, che dire? I gusti sono gusti.
Ma insomma, alla maestra oramai le è partito l'embolo, le toccherà difendersi in tribunale, forse. Per il momento, subisce un'aggressione mediatica peggiore di quel carabiniere di Latina che prima ha sparato alla moglie, poi ha ucciso le figlie e infine si è suicidato (e se la maestra avesse augurato la morte di costui come atto preventivo al male indicibile che, di lì a poche ore, avrebbe commesso?). Perché in pratica, sì: per certe persone, in Italia, è preferibile internare una che augura la morte a qualcuno, la quale, di per sé, non farebbe male a una mosca, anziché a uno che non la augura, ma che è veramente in predicato di uccidere qualcuno e nessuna autorità, nessuna forza dell'ordine gli toglie la pistola per proteggere le probabili vittime (forse perché è era un carabiniere?). 
Ma insomma.

Ora, siccome ho detto che io, rispetto al Feltri Mattia, non provo diffidenza verso la maestra, mi si accuserà che provo simpatia? Nient'affatto. Mica la conosco. Anzi, per quel che vale, dico in tutta sincerità che ella si sarebbe dovuta contenere. Non ci si fa prendere dalla rabbia, non si perdono le staffe, non si augura la morte così... a babbo morto. E tuttavia, ella oramai l'ha gridato ed è finita, suo malgrado, sotto la gogna della pubblica opinione perbenista che tanto bene vuol alle nostre care, irreprensibili forze dell'ordine.

È venuto, dunque, per lei il momento di difendersi, di replicare a eventuali provvedimenti disciplinari che incombono per il suo lavoro (e il suo stipendio) di insegnante della scuola pubblica italiana (pubblico ufficiale pure lei). Orbene, io avrei due ideuzze, rubate a Zeropregi, che le porgo:


La prima: quante persone in Italia augurano di morire ai pubblici ufficiali?

La seconda, forse più efficace, dato che un altro pubblico ufficiale sospeso per insulti è rientrato in servizio:





1 commento:

Olympe de Gouges ha detto...

https://baruda.net/2011/12/10/torturetana-per-de-tormentis-e-ora-che-il-mastro-torturatore-ditalia-si-faccia-avanti/