venerdì 12 dicembre 2014

Chi è che adempie ai doveri inderogabili?

A proposito del recente saggio di Luciano Violante, Il dovere di avere doveri, Einaudi, Torino 2014, Giuseppe Galasso, sul Corriere della sera, odierno,scrive:
«L’articolo 2 della Costituzione italiana è per [Luciano Violante] la formulazione giuridica del fulcro, in fondo, del suo pensiero: La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo e, però, richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. E quindi, pur nel generale riconoscimento del principio democratico, le democrazie del nostro tempo appaiono [a Violante] in una fase contraddittoria, e ciò soprattutto per lo squilibrio creatosi fra diritti indiscussi e gridati e doveri omessi o sottaciuti.

Si pone così un problema di riequilibrio fra diritti e doveri, che per Violante postula la necessità di ricostruire un ordine costituzionale. A questo solo la politica, il cui primato viene riaffermato, può attendere, senza che ad essa si possa mai sostituire la supplenza di altri poteri pubblici, a cominciare da quello giudiziario, di cui si lamenta l’espansione con la conseguente politicizzazione della giustizia.

Questo nucleo logico del libro è sviluppato in una serie di argomentazioni riferite a casi e problemi particolari del nostro tempo».

***
SOCRATE Cosa dire di colui che mediante sillabe e lettere tenta di imitare la sostanza delle cose? E forse […] se riporta tutto ciò che si addice, l'immagine, cioè il nome, sarà bella, ma se invece talvolta tralascerà o aggiungerà anche poco, sarà pure una immagine, ma non bella? Tanto che dei nomi ce ne saranno alcuni combinati bene, e altri male?
CRATILO Forse sì.
SOCRATE E dunque forse vi sarà un buon artefice di nomi e uno cattivo?
CRATILO Sì.
SOCRATE Dunque costui non aveva il nome di legislatore?
CRATILO Sì.
SOCRATE E dunque forse, per Zeus, ci sarà, come nelle altre arti, un buon legislatore e uno cattivo?
Platone, Cratilo [431d-e]

***
Non credo dovrò attendere la lettura del libro di Violante per sapere se l'Autore indica quale tipo di cittadino, o classe sociale, omette o sottace i doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Io presumo di no, che Violante sorvoli la questione, anche perché non penso il saggio sia, seppure in parte, un atto di accusa contro la classe cui egli stesso appartiene.

Nessun commento: