mercoledì 30 novembre 2016

Il messo

Una storia d'amore. Forse.

Il messo comunale era un giovane trentenne che non sapeva che pesci prendere, per questo non amava pescare. Preferiva leggere, di solito camminando, dieci passi a pagina, in sospensione, ripetendo un giro di frase ben riuscito, un pensiero complesso eracliteo, un verso che riproduceva i variegati colori delle foglie accartocciate in un angolo di strada. Erano momenti particolari, difficilmente condivisibili con altri che con se stesso, ma pazienza. Se per caso qualcuno disturbava tali scorribande solitarie con un colpo di clacson o un vaffanculo stronzo, anvedi dove metti i piedi, non se dava pena, perché faceva parte del gioco costruirsi una personalità sociale, per un giovane che non ne aveva una, bella definita, un giovane che non amava pescare o bestemmiare con gli amici alle carte o al gioco di chi ce l'aveva più grosso o lo aveva usato di più.

Un giorno di probabile primavera ma forse autunno e chi si ricorda più, il giovane decise d'un botto di mandarsi a mente tutti i Mottetti montaliani, chissà per fare che, le seghe forse, ma pazienza. Nel mentre provava e riprovava il primo («Lo sai: debbo riperderti e non posso») ecco che s'imbatté, camminando, proprio in colei che l'aveva lasciato, bella stronza, vestita chiara, sorridente e spingente una carrozzina con un pargolo dentro bello paffutello. Ma tu guarda il caso. Come stai, cosa fai, eccetera. La conversazione e la passeggiata proseguirono benissimo: lungofiume, cipressi, platani, panchina, giovani mamme a far giocare i figli alle giostre. Il pargolo dormiva della grossa e lei sorrideva. Il giovane riandò ai momenti in cui lei gli scrisse lettere che gelosamente conservava in camera e sulle quali spendeva lacrime e altre liquidità. Le disse che, nonostante tutto, l'amava ancora. Lei sospirò. Lui sostenne che se per un attimo fossero stati soli soli, senza nessuno in giro, pargoli nemmeno, beh, si sarebbero baciati. Lei lo guardò e non solo convenne, ma aggiunse: «Di più». Venne sera e si salutarono.

L'indomani il giovane posò i Mottetti e andò al bar a bestemmiare con gli amici a briscola tressette e scopa. Non si sa se perse o vinse. Ma pazienza.

1 commento:

siu ha detto...

Partenza col botto (senza forse :-))