a mia zia Rosina
Quali pensieri abitano
la mente, mentre si dilata
il grigio sfatto dal calore
del mezzogiorno.
Guardo la ferraglia
che taglia l'orizzonte e confina
il sole fuori
della prigione terrestre
dove la vita ha moto a luogo
dalla culla
alla sala di commiato.
Cosa abbiamo combinato
noi umani
per meritare
la consapevolezza di essere
qui a pensare di essere ora
e dopo non essere più?
Quante morti pesano
sulla coscienza del mondo?
Quanti non più,
non adesso, quante
impressioni che si fanno cenere
o lombrico?
Con il capo che guarda il sole
declinante
due vecchie, sole,
si aggrappano alla ringhiera
pericolante:
hanno subíto la sera.
1 commento:
E sì, saremo tutti tua zia Rosina. Se non moriamo prima.
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