giovedì 3 maggio 2018

Subire la sera

a mia zia Rosina

Quali pensieri abitano
la mente, mentre si dilata
il grigio sfatto dal calore
del mezzogiorno.

Guardo la ferraglia
che taglia l'orizzonte e confina
il sole fuori
della prigione terrestre
dove la vita ha moto a luogo
dalla culla
alla sala di commiato.

Cosa abbiamo combinato
noi umani
per meritare
la consapevolezza di essere
qui a pensare di essere ora
e dopo non essere più?

Quante morti pesano
sulla coscienza del mondo?
Quanti non più,
non adesso, quante
impressioni che si fanno cenere
o lombrico?

Con il capo che guarda il sole 
declinante 
due vecchie, sole,
si aggrappano alla ringhiera
pericolante:
hanno subíto la sera.



1 commento:

siu ha detto...

E sì, saremo tutti tua zia Rosina. Se non moriamo prima.