sabato 4 ottobre 2008

A colpi d'ascia


Sapesse come odio, come odio profondamente le riunioni mondane in cui la gente non ha altro in mente che distruggere tutto ciò che ha per me un significato, di trascinare nel fango tutto ciò che in effetti ha sempre avuto per me un certo valore (...) e sapesse come desidero non tanto raggiungere la pace quanto piuttosto essere davvero lasciato in pace. Sì, ho sempre avuto questa idea fissa (...) Camminare nel bosco, addentrarsi profondamente nel bosco, affidarsi completamente al bosco. (...) Bosco, bosco ad alto fusto, a colpi d'ascia, è sempre stato così.

Thomas Bernhard, A colpi d'ascia, Adelphi, Milano, 1990, pagg. 208-9

Leggendo Malvino son subito riandato a questo splendido passo in cui Bernhard dà la parola a un celebre attore del Burg (un famoso teatro di Vienna), il quale riscatta la sua dappocaggine e si sfoga contro gli ospiti di una serata mondana della quale era l'invitato d'onore.
Beh, mi sarebbe piaciuto che il nostro Presidente della Repubblica oggi, durante la visita papalina, si fosse espresso così:
"Veda, egregio Papa, noi italiani abbiamo un profondo desiderio di tornare nel bosco, addentrarsi in esso e ad esso affidarsi completamente. Per sfuggire definitivamente dai legami subdoli e pervasivi coi quali incatenate, da millenni, il suolo di questa povera Penisola. Via dunque nel bosco, nel bosco ad alto fusto, a colpi d'ascia. Colpi secchi, precisi, definitivi per liberare, per far nascere, finalmente, la nostra Repubblica."

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