All'amico Gians
«Così come è meraviglioso che il contenuto di un calamaio possa essersi convertito nel Mondo come volontà e rappresentazione, o che lo sfregamento di una papilla dermica contro un sacco e teso cilindro di budella ordisca nello spazio il primo poligono di un movimento fugato, ugualmente la meditazione, inchiostro segreto ed unghia sottile percotente la tesa pergamena della notte, finisce coll'invadere e sviscerare la materia opaca che attornia il suo vuoto d'assetati bordi».
Julio Cortàzar, Il viaggio premio [1960], Einaudi, Torino 1983 (traduzione di Flaviarosa Nicoletti Rossini)
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