lunedì 18 aprile 2011

L'ingenuo



Cada aurora (nos dicen) maquina maravillas
capaces de torcer la más terca fortuna;
hay pisadas humanas que han medido la luna
y el insomnio devasta los años y las millas.

En el azul acechan públicas pesadillas
que entenebran el día. No hay en el orbe una
cosa que no sea otra, o contraria, o ninguna.
A mí sólo me inquietan las sorpresas sencillas.

Me asombra que una llave pueda abrir una puerta,
me asombra que mi mano sea una cosa cierta,
me asombra que del griego la eleática saeta

instantánea no alcance la inalcanzable meta,
me asombra que la espada cruel pueda ser hermosa,
y que la rosa tenga el olor de la rosa.
   Ogni aurora (ci dicono) congegna meraviglie
   capaci di piegare la sorte più ostinata;
   ci sono impronte d'uomo sul suolo della luna
   e l'insonnia devasta i secoli e le miglia.

   Nell'azzurro si celano incubi condivisi
   che anneriscono il giorno. Al mondo non esiste
   cosa che non sia altra, o contraria, o nessuna.
   Io mi stupisco solo delle sorprese semplici.

   Mi inquieta che una chiave possa aprire una porta,
   che la mia mano sia qualcosa di reale,
   mi inquieta che del greco l'eleatica saetta

   fulminea non raggiunga la meta irraggiungibile,
   che la spada crudele possa anche essere bella,
   che la rosa abbia un profumo di rosa.

Jorge Luis Borges, La moneta di ferro, Adelphi, Milano 2008 (traduzione di Tommaso Scarano)

Nessun commento: