martedì 3 gennaio 2017

I filosofi dovrebbero sapere

«Quando si disse per la prima volta che il sole sta fermo e che il mondo gli gira intorno, il senso comune dell'umanità dichiarò falsa questa dottrina, ma nel campo della scienza, come ben sa ogni filosofo, non ci si può fidare del vecchio modo di dire vox populi, vox Dei». Charles Darwin, L'origine della specie, edizione VI, 1872.
Quando si disse per la prima che il capitalismo è destinato al fallimento perché dal lavoro, che lo fa girare, non riesce più a estrarre plusvalore sufficiente per autoriprodursi all'infinito - e per questo, da molti anni, ricorre sempre più alla logica soccombente del capitale finanziario, che consente soltanto di procrastinare la resa dei conti - il senso comune dell'umanità, aiutato dalle politiche riformiste di varie correnti (liberiste, keynesiane, stataliste), dichiarò falsa questa teoria, ma nel campo della scienza, come dovrebbe sapere ogni filosofo, non ci si può fidare del vecchio modo di dire vox populi, vox Dei, con dèi (o dii, come direbbe Aniene) intendendo tutti i caporioni che cercano disperatamente di far credere al popolo che dalla crisi si esce col lavoro, colla crescita (e la ricrescita der pelo), coi sacrifici e coi Presidenti Trumpi sparsi per il mondo che c'hanno le ricette, voce grossa e cazzo ritto per dire a qualche capitalista «Ao, andò vai, in Messico? Sta’ bbono sennò fo er ratto de tu sorella».

Gli americani, già. Da oltre un secolo nazione più ricca e potente del globo, avranno avuto modo per fare gli isolazionisti, di chiudersi nel loro giardino, coltivarlo serenamente, pensare per sé, fregarsene del resto del mondo. E invece neanche il dominio continentale gli bastava. Oddio qualche volta ci hanno fatto pure comodo, un aiutino a scacciar li crucchi ce lo dettero (e concediamo pure a contenere i sovietici, pur con tante invasioni liberali da parte loro). Ma dalla caduta del muro di Berlino in poi non avrebbero potuto fare come adesso ha in animo di imporre il nuovo presidente americano? Come mai tanto interesse per la globalizzazione e il mantenimento dello status quo? Care bellefiche filosofiche ce lo sapreste dire?

1 commento:

Olympe de Gouges ha detto...

a riguardo degli Usa non dobbiamo dimenticare che 150 anni or sono hanno combattuto una guerra civile sanguinosissima per anni, i cui strascichi non si sono mai del tutto sopiti
e appunto fino a 150 anni or sono in gran parte degli Usa la schiavitù era ancora legale
in seguito e fino agli anni 1960 fu vigente un apartheid che non consentiva ai neri di votare, frequentare scuole dei bianchi, hotel, ristoranti, sedersi in autobus nei posti riservati ai bianchi e molto altro ancora
la segregazione razziale è tutt'ora operante e su grande scala, ed in ogni città americana esiste una separazione netta tra i quartieri dei neri e quelli dei bianchi
è quella americana una società violentissima perché estremi sono i contrasti sociali e le condizioni di sopravvivenza
ne è testimonianza gran parte della filmografia statunitense
sono intervenuti nella seconda guerra mondiale per ragioni anzitutto di potenza e di egemonia, sia nel pacifico che in europa
insomma gli Usa di là del mito che essi stessi hanno alimentato sono ben altra cosa