martedì 26 agosto 2008

feulleitton a uso privato



Salgo sulla metro e, dietro di me, sale anche una signora coi pattini in linea e una bambina, anch'essa attrezzata di rotelle e di una carrozzina.
Sono seduto e la metro parte, la donna perde l'equilibrio e cade di schianto tra le mie braccia. Proteggo a fatica lo stomaco e le parti più basse, ed una spontanea madonna m'esce di bocca. Per fortuna siamo a Losanna e nessuno mi conosce e, forse, nessuno capisce. La signora s'affretta a scusarsi; io accetto le scuse e dico: "Si figuri, càpita a tutti di sbilanciarsi e di cadermi sulle palle. Sapesse quanto gente c'è che mi sta sulle palle", continuo, risentito del mondo e del tempo che non faceva altro che piovere. La signora capisce e non capisce il mio stentato francese; comunque comprende il mio stato d'animo e m'offre un caffè da Manora. Prima però, dice, deve accompagnare la figlia al corso di danza; mi chiede se ho la pazienza di aspettarla cinque minuti al bar restaurant all'ultimo piano del centro commerciale. Sì, ce l'ho la pazienza, rispondo. E m'avvio.

(continua)

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