sabato 30 giugno 2012

Credito d'imposta

Virna Lisi non c'entra niente ma stamani mi sono fatto la barba anch'io. E poi è così bella.
Mi sono svegliato nel punto preciso in cui la luce separa il dì dalla notte e ho aperto di corsa tutte le finestre perché l'aria dell'alba imminente penetrasse nelle stanze.
È stato bello orinare a lungo, seduto, a occhi semichiusi, coi versi di Mark Strand in mano, poeta americano tanto affezionato all'Italia e a Roma in particolare.
Sentivo la tua voce nonostante parlassero soltanto vari uccelli, di varia fattura, dal gallo al pavone¹, dal passero alla rondine.
Ho bevuto, rapido, un succo di mirtillo che fa tanto bene alle vie urinarie (così mi hanno detto degli specialisti e io gli credo), che mi spazza via l'amaro della notte con un bacio dolce come quello che tu sai.
Sono poi uscito e mi sono seduto nella sdraio, ho richiuso gli occhi, e ho pensato all'inverno o comunque a quelle stagioni in cui l'alba assomiglia più a uno schiaffo che a una carezza.
Ma perché racconto queste cose? Perché voglio rivestire la vita di letteratura?
Può essere, il blog serve anche a questo, a trattenere vissuti che sembrano significare qualcosa piuttosto che niente, dato che il nulla è imminente, questione di tempo, poco o tanto che sia concesso a questa vita minima. Allora, in questo segmento in cui sembra di vivere e non di sognare, credo che l'unico modo per non disperdere se stessi sia accorgersi che si è vivi e cogliersi nell'attimo in cui lo si è.
Questo è il nostro legittimo credito d'imposta nei confronti della vita che nessuno ci potrà negare mai²

¹Gli hanno portato la pavona, ma lui - lo stupido - appena è arrivata gli ha dato una beccata violenta e lei, giustamente, se l'è filata ad ali. Va' a riprenderla ora, coglione.
²Almeno a noi fortunati figli della d'occidente che non abbiamo Assad o talebani sul groppone, funzionari di partito capitalisti e disdicevoli caudillo sudamericani, non soffriamo la miseria della disoccupazione e le angherie di caporeparto o funzionari testedicazzo, che abbiamo la nostra carta di credito revolving per illuderci di stare al passo con le nostre frustrazioni. Ma va bene così, non siamo figli di puttana e se lo siamo non è certo colpa nostra: siamo abbastanza intelligenti da poterci affrancare dai nostri padri (e madri).


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