mercoledì 6 giugno 2012

Il reale è razionale un cazzo

«Il filosofo lascia dire che il reale è razionale, perché lascia dire tutto, ivi comprese le sciocchezze e le crudeltà, lascia dire che il razionale è il solo reale. Egli lo lascia dire; ahimè, lo lascia fare. Che il reale sia razionale, che il razionale sia reale, ciò, sicuramente, si dice, ma, soprattutto, ciò si fa, ciò si costruisce. Noi costruiamo un reale che è un razionale, costruiamo un reale, tra i possibili, che è un razionale, tra altri possibili, come mettiamo del cemento sul suolo. Non è il solo cemento possibile, e non è la sola copertura possibile. I cittadini credono sempre che l'edificato sia un paesaggio, certi contadini credono che il paesaggio sia il mondo tale quale. Il vecchio razionalismo è il cemento del mondo, la filosofia del linguaggio è il cemento del senso, le nostre filosofie della politica e della storia sono il cemento del tempo. Ci sono altri mondi possibili, so di altri sensi possibili, possiamo inventare altre forme di tempo. Ed è per questo che il filosofo avvolge il possibile come un fragile neonato, come un bouquet di tempo, come un candelabro a bracci multipli, come un reticolo vivente di vene e di fibrille, egli ascolta i rumori e gli scampanii».
Michel Serres, Genesi, Il Melangolo, Genova 1988 (pag. 99, traduzione di Gaspare Polizzi).


Ho sentito prima degli scampanii lontani ritornando a casa; e dei rumori, anche. E ho visto uno scoiattolo disteso morto sull'asfalto: mi sono fermato e l'ho spinto con un fazzoletto di carta ai bordi della carreggiata. Sangue gli colava, al povero, dalla mascella e il sorriso sembrava sorpreso. Che bella coda che aveva, da accarezzare. Decine di mosche già suggevano il suo sangue, forse ancora caldo. L'ho spostato adagiandolo tra l'erba alta, profumata e piena di vigore. Forse domani passeranno quelli della provincia a tagliarla con quel macchinario apposta e dello scoiattolo chissà quale ricordo avrà il creato. Anche del mio - e la campana intanto suona a morto. Il reale è razionale un cazzo e pochi filosofi oramai presenziano le agorà del mondo. Vorrei sapere cosa stanno a fare dentro i loro uffici e dipartimenti universitari: la filosofia deve tornare a battere le strade, come gli scoiattoli. Magari anche a farsi mettere sotto. La spingeremo poi, compassionevoli, ai bordi della strada.»

3 commenti:

Fahrenheit451 ha detto...

Vuoi sapere cosa stanno a fare dentro i loro uffici e dipartimenti universitari?
Semplice, sono in letargo.
E consumano le scorte, rosicchiano con parsimonia quel che altri, prima, hanno ammassato.
In distratta attesa di una primavera di cui loro, nella calda penombra della loro tana, temo, neanche si accorgeranno...

Luca Massaro ha detto...

Grazie Fahre della rivelazione
;-)

Fahrenheit451 ha detto...

Non c'è di che, figurati.
Quando hai bisogno non hai che da chiedere... ;)