martedì 26 giugno 2012

Una mezzaluna

Scende, nell'oblio della coscienza,
la persona.
Ma sale, sempre a fior di pelle,
il desiderio.


Continua, sì, a nasconderti,
è solo mio il bisogno, la vera vita no,
lo so che non è lei, a suscitare il sogno.


Notte dopo notte
invento nuovi volti, rivivo vecchi amori,
che, giorno dopo giorno, mi sono più lontani.


Assente
ti aggiri tra i fantasmi, vestendo i loro panni.
Bruciante,
diurna e vera e cruda, si impone la tua assenza.


Lina Fernel, Ballata per un sogno possibile, Edizioni della Carta, Città di Castello, 1995

Com'è vicina la luna stasera, anche se è mezza.
(Non è venuta bene la frase, ripeto.)
Com'è vicina la mezzaluna stasera: la parte buia più di quella illuminata.
Ho preso il galileoscope (non finirò mai di ringraziare una gentile astronoma), l'ho piazzato sul cavalletto e ho osservato alcuni crateri lunari.
Mi chiedo se negli ultimi cento anni la luna sia mai stata colpita da un meteorite e, se sì, se questo fenomeno sia stato visto in diretta e magari registrato. Chissà.

Mi stupisco sempre a pensare che una siffatto luna sia vista così in tutta Europa.
Se tutti gli europei vedessero questa luna, questo Tao, questo Yin e Yang, non succederebbe niente. Infatti.

Chissà come ho ri-trovato la poesia sopra riportata. Non ha importanza, mi piace e basta.
Nella prima strofa, però, se l'avessi scritta io, avrei invertito i termini persona/desiderio, così:

Scende, nell'oblio della coscienza, 
il desiderio. 
Ma sale, sempre a fior di pelle, 
la persona.

Siamo lune gli uni degli altri. A volte splendiamo pienamente, altre scompariamo. A volte ci facciamo vedere, prendere, toccare. Altre no. E questo ciclo ci influenza, inevitabilmente. Provoca alte o basse maree. Provoca le lune e i famosi giramenti. Non solo di testa.

1 commento:

Anonimo ha detto...

"La luna, la luna è solo acqua, è acqua disseccata, si sa dagli americani che ci sono stati sulla luna."
Il y a des jours et des lunes, di Claude Lelouch