mercoledì 5 dicembre 2012

Dal Cortile al Tempio

«Il cardinale Gianfranco Ravasi insiste sul fatto che il Cortile dei Gentili sia un recinto che precede il tempio, dunque accoglie chi è interessato al tempio. In questo senso, esso crea un nuovo linguaggio, valorizza tutte le forze migliori poiché non si risolve in una sorta di facile irenismo moraleggiante nel quale il credente (munito di etichetta di credente) parla con il non credente (munito anch’egli di etichetta di non credente), ma prospetta la costruzione di un nuovo terreno dove la libertà, che è ricerca e sperimentazione e esercizio, possa estrinsecarsi promuovendo qualità e etica pubblica.» Vittorio V. Alberti, “Il Cortile oltre l'integralismo ideologico e religioso”.
È comprensibile l'insistenza del cardinal Ravasi nell'immaginare il suo Cortile dei Gentili «come un recinto che precede il tempio», ovvero come un luogo che «accoglie chi è» in potenza, «interessato al tempio», ovvero alla religione e al mondo della trascendenza; e, tale insistenza, è comprensibile perché nel Cortile dei Gentili i non credenti possono parlare “a porte chiuse“, attraverso la mediazione della religione che patrocina l'incontro, tanto chi li sente i non credenti, il luogo è recintato, e poi se sono qui è perché sono, in qualche modo, appunto, interessati al tempio, non vorrebbero vederlo crollato, compreso quello di San Pietro - e gli anticlericali sono più “gentili” degli antiecclesiastici.

La disponibilità al dialogo e l'ospitalità di Ravasi nascondono un trucco che i non credenti che vi si recano stentano a scorgere. E per svelarlo occorre ribaltare il piano.
Proviamo a immaginare un'accolita di gentili, atei e agnostici, che “creano” una sorta di Cortile dei Fedeli, nel quale i religiosi di ogni confessione sono accolti, dentro un recinto che precede un sexy shop (o altro tempio del sesso), dunque accoglie tutti quei religiosi interessati al porno o al sesso in genere. 
Io penso, sul serio, che in questo senso si creerebbe un nuovo linguaggio che valorizzerebbe tutte le forze migliori dove il credente fa sesso con il non credente e viceversa - e quando tutti sono ignudi non ci sarà bisogno di riconoscersi, vero irenismo lussureggiante. Non esito a credere che tali incontri "recintati" costruirebbero un nuovo terreno di ricerca e sperimentazione ed esercizio, sempre che sia estrinsecato in piena libertà e coscienza (e con le protezioni del caso).

Svelato il trucco, due parole sul tempio.
Il tempio: immobile che accompagna dagli albori la storia dell'umanità - legandola a terra con la scusa della trascendenza e condannandola all'immobilità. Il tempio è il luogo in cui l'uomo ha ceduto e cede la sua sovranità ad altri uomini che si fanno interpreti dei segni del cielo e del libro. Il tempio, luogo della liturgia sacerdotale, dell'autorità, dell'antidialogo, dell'inginocchiamento. Il tempio come luogo di abbassamento della soglia umana. E dunque, vai Charles:

La nature est un temple où de vivants piliers
Laissent parfois sortir de confuses paroles;

L'homme y passe à travers des forêts de symboles
Qui l'observent avec des regards familiers.


Comme de longs échos qui de loin se confondent
Dans une ténébreuse et profonde unité,

Vaste comme la nuit et comme la clarté,
Les parfums, les couleurs et les sons se répondent.


Il est des parfums frais comme des chairs d'enfants,
Doux comme les hautbois, verts comme les prairies,

- Et d'autres, corrompus, riches et triomphants,

Ayant l'expansion des choses infinies,
Comme l'ambre, le musc, le benjoin et l'encens,

Qui chantent les transports de l'esprit et des sens.

1 commento:

Anonimo ha detto...

°°°
dalla “Cattedra dei non Credenti” (Carlo Maria Martini) si scende al “Cortile dei Gentili”: per dire il diminuendo

e adesso Scola (inteso come vescovo di Milano) sostiene che “lo stato laico mette a rischio la libertà religiosa”: per dire il baratro che abbiamo davanti

Charles ?
meglio Maximilien-François-Marie-Isidore !

°°°

Claudio