sabato 4 dicembre 2010

Dentifricio Lavazza

La Lavazza è una prestigiosa (forse la più prestigiosa) azienda produttrice di caffè in Italia. Da anni è in questa posizione di rilievo con la quota più alta di mercato nel settore (lo dico a occhio, non faccio ricerche).

La Lavazza è da decenni, ormai, che pubblicizza i suoi prodotti in modo “originale” riuscendo a colpire quasi sempre l'immaginario del consumatore.
Ma siamo proprio sicuri che il consumatore vuole essere colpito nell'immaginario?
O forse preferisce essere “catturato” dalla bontà del prodotto?
Anni fa, non mi ricordo più dove, Michele Serra disse più o meno questo (non metto le virgolette perché ricordo a braccio e, se ricordassi male, mi scuso con l'interessato):
- a me piace il caffè Lavazza Qualità X e lo compro indipendentemente da chi lo pubblicizza. Anzi, a volte, se vedo una pubblicità cogliona di questo prodotto mi prende voglia di non comprarlo più. E quindi, che bisogno c'è di pubblicizzarlo ancora? Per conquistare nuovi clienti? Ma io se sono diventato un affezionato consumatore di tale marca è stato solo perché tale caffè mi piace più degli altri, non perché prima me lo diceva Nino Manfredi e ora me lo dicono Bonolis e Laurenti. 

E ora la Roberts.

Già, la Julia Roberts: è proprio pensando al milione e mezzo di dollari che la Lavazza le ha dato per fare un sorriso di 45 secondi nella nuova pubblicità che mi sono tornate in mente queste considerazioni.
Ora io dico: se invece di spendere così questi 1,5 milioni di dollari, la Lavazza fosse andata in tutti i supermercati di Italia a regalare un 250 g del loro prodotto a tutti coloro che stanno facendo la spesa, credete che avrebbe conquistato più o meno nuovi clienti? Credete che avrebbe più o meno colpito l'immaginario della Roberts?
Lo so, il discorso sulla pubblicità è un discorso complesso che non può essere esaurito da simili espedienti. Chiarisco: io non sono scandalizzato che la Roberts prenda tutti quei soldi; sono semplicemente inorridito dal pensare che esista un qualcuno che, in questo momento, stia comprando caffè Lavazza per il sorriso della Roberts. È questo che io non arrivo e non arriverò mai a comprendere. Capisco benissimo le influenze pubblicitarie e come esse incidano sulla desiderabilità di certi prodotti. Ma a tutto c'è un limite. Questo per me è un limite enorme, invalicabile. Anche perché poi il caffè è uno di quei prodotti che, alla lunga, i denti li fa ingiallire...

7 commenti:

Alberto ha detto...

Come ti comprendo, ma purtroppo così è la vita, ops la pubblicità.

Anonimo ha detto...

non so ora, ma sicuramente nel 2009la Lavazza ricorse alla cassa integrazione...

Gians ha detto...

Non ho mai bevuto caffè e la lavazza nonostante la Roberts non mi avrà.

Luca Massaro ha detto...

@ Gians
Forse Capezzolone ti convincerebbe?

Gians ha detto...

Dovrebbe farsi almeno una terza abbondante.

Paolo Pisacane ha detto...

Io invece sono proprio inorridito dalla quantità di soldi che ha preso. Ignobili lei, quelli della Lvazza e quelli che compreranno Lavazza dopo aver visto quel sorriso, tra l'altro spento e banale.

AlterEgo ha detto...

non è la presenza televisiva che fa guadagnare clienti a un'azienda, piuttosto è l'assenza che ne causa la perdita. Questo è il meccanismo perverso.