mercoledì 15 dicembre 2010

Distici per materie plastiche

Neri scimmiotti astuti e vispi, poveri
piccoli servi portano i cadaveri

nei sacchi, delle collisioni; lame
di edizioni crepitano, si sbranano

a lampi gli involucri. Siamo già strati, storia
di resine, stampi, documentata aria.

Afona ora la furia di uccidere chi
ci distrusse, è inclusa. Nulla è più qui.

Franco Fortini, Una volta per sempre (poesie 1938-1973), Einaudi, Torino 1978

«Sono tutti giovani e incensurati». Giovani. Incensurati. Tutti, tutti di lì, da giovani, a passare per caso per le strade di Roma¹. Certo, i giovani incensurati domani saranno forse non più giovani, di certo censurati. A me spiace. Soprattutto se non sono stati loro a dare fuoco, a tirare pietre. Soprattutto se non sono loro gli infiltrati.
Venticinque, trenta anni fa Andreotti rappresentava il Berlusconi odierno  (più o meno... meno, concedo. Rispetto a Berlusconi, Andreotti era Nelson Mandela), eppure - nonostante sia ancora vivo e lotti insieme a lui (a proposito: il divo era in aula al Senato a votare? E se sì, cosa ha votato?) - adesso Andreotti non conta, non scandalizza, non urta il nervoso, non trita più le palle finemente. Dunque, calma e gesso, giovani... «niente di rilevante», suvvia! 


¹E a tocchi a tocchi una campana suona
Per i ragazzi che escono dalla scuola
E sognano di fare il politico o l'attore
E guardano il presente senza stupore
Ed il futuro intanto passa e non perdona
E gira come un ladro
Per le strade di Roma

1 commento:

Davide ha detto...

Andreotti? Assente (come quasi sempre, ormai).